MOLTI SERIANI VICINI ALL'IMMUNITA'

Una vasta fascia della popolazione in Val Seriana sarebbe vicina all’immunità . Ats Bergamo si mostra ottimista - di quell’ottimismo cauto, che va ben dosato - nell’illustrare i risultati definitivi dell’indagine epidemiologica condotta insieme a Regione Lombardia. Dai 22.559 test sierologici effettuati sui residenti nei 18 Comuni dell’Ambito emerge che il 41,8% della popolazione (9.431 persone) ha sviluppato anticorpi: quasi un cittadino su due è stato contagiato e ha prodotto quelle immunoglobuline «cicatrici» che l’infezione da covid-19 lascia nei pazienti nella seconda fase, non quella iniziale, della malattia. Sono, generalmente, gli anticorpi responsabili della protezione «a lungo termine»: e ad averli sviluppati, in Val Seriana, ci sono soprattutto persone (43% sul totale) tra i 55 ed i 74 anni di età. Il territorio che ha già pesantemente pagato, adesso, spera. Metà della popolazione della zona più colpita dalla pandemia, adesso, è immune. Attenzione: adesso. Allo stadio attuale. Non sapendo quanto resistono gli anticorpi, gli esperti non sanno ancora con esattezza quanto durerà questa sorta di scudo. “Da uno studio compiuto sui dipendenti di Ats contagiati dal covid è risultato che a distanza di quattro mesi la presenza di anticorpi è ancora evidente”, ad affermarlo è Alberto Zucchi, direttore del Servizio epidemiologico aziendale di Ats Bergamo . “Gli anticorpi ci sono ancora, e in buona quantità. Naturalmente parliamo di un piccolo osservatorio che andrà allargato anche all’esterno dell’azienda, continuando a studiare l’evoluzione della risposta anticorpale nei prossimi mesi con un lavoro di follow up”. Secondo Istat e Ministero (che hanno compiuto a loro volta un’indagine epidemiologica a campione) in provincia di Bergamo il 24% della popolazione (percentuale più alta in tutta Italia) ha sviluppato anticorpi. Praticamente un cittadino su quattro. In Val Seriana, invece, il dato schizza a (quasi) un cittadino su due.

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