COVID, RADDOPPIATE PENSIONI REVERSIBILITA'
Prevedibile conseguenza del picco di mortalità registrato sul territorio bergamasco nei primi mesi della pandemia, quello diffuso in queste ore dal Patronato INCA CGIL di Bergamo è un dato che, una volta di più, dà la dimensione del dramma che la provincia bergamasca ha vissuto: da marzo a luglio risultano quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019 le domande di pensione ai superstiti, cioè le cosiddette reversibilità (il trattamento pensionistico riconosciuto al congiunto in caso di decesso di un pensionato) e le cosiddette pensioni indirette (nel caso di decesso di chi ancora non era andato in pensione). Le domande elaborate nel 2019 erano 543 e sono passati nel 2020 a più di 1000. Delle 1.004 domande elaborate dai tanti sportelli INCA sul territorio bergamasco, 855 sono state presentate da donne (pari all’85% dei richiedenti) e 149 da uomini. Le donne sono sempre più numerose fra i superstiti richiedenti, ma in questi mesi lo sono state ancora di più, se si pensa che nel 2019 la percentuale di richiedenti donne era inferiore di quasi 10 punti percentuali. Ciò dimostra che il Coronavirus ha colpito più duramente gli uomini. Altro elemento di rilievo – anche se statisticamente limitato alle pratiche elaborate – è quello della distribuzione geografica delle domande. Ci si sarebbe potuti aspettare un picco di richieste in comuni come Nembro e Alzano, dove sappiamo essersi verificato un numero altissimo di decessi, invece gli uffici della Cgil riscontrano una distribuzione molto omogenea delle domande su tutto il territorio provinciale, a dimostrazione di come tutta la provincia sia stata fortemente colpita, spesso con morti Covid19 non riconosciute come tali. Per quanto riguarda d’età dei deceduti, delle 1.004 domande elaborate dall’INCA di Bergamo, 920 sono relative a persone già in pensione.
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