500% MORTI COVID IN BERGAMASCA

La mappa del contagio delinea la provincia di Bergamo come più colpita d’Italia per quanto riguarda i decessi. lo ribadisce anche lo studio appena pubblicato dall’Inps, che in particolare ha messo sotto la lente i decessi di marzo e aprile 2020, ponendoli a confronto con quelli degli anni precedenti. A Bergamo, l’aumento rispetto al periodo 2015-2019 si stima tra il 400% e il 500%. l’Inps evidenzia che le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza «presentano tutte una percentuale di decessi superiore al 200%». Dovendo differenziare per età e sesso, si desume un’età media di mortalità pari a 81,5 (78,5 anni per i maschi e 85,1 per le femmine). La percentuale di donne è risultata del 44,5%, a conferma che il virus colpisce maggiormente gli uomini. In provincia di Bergamo, la riduzione della mortalità nei primi due mesi del 2020 (sempre rispetto alla media 2015-2019) è compresa tra il -1% e il -10%. Poi, però, tutto è cambiato. Al 24 febbraio i decessi dovuti al Covid-19 erano inferiori alla decina e nessuno avrebbe potuto immaginare quella che sarebbe stata successivamente l’entità dei morti causati dall’epidemia, senza considerare che probabilmente non si saprà mai il numero esatto. A marzo e aprile complessivamente in Italia la mortalità è aumentata del 43% (nello specifico: +48% per gli uomini e +38% per le donne): al Nord l’incremento è dell’84% (+94% per gli uomini, +75% per le donne). A Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza si parla appunto di un +200%, che sfiora il +500% per la terra orobica. Il giorno più nero, per la Lombardia, è stato il 21 marzo: se in quelle 24 ore furono certificati 546 decessi ufficiali per Covid, le anagrafi regionali contarono invece quasi 900 morti in più rispetto alla media giornaliera 2015-2019.

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