STRAGE DI MORTI SUL LAVORO

E’allarme sociale in bergamasca, Da gennaio a oggi si contano 21 morti sul lavoro, Un dato, che stando ai numeri raccolti dall’Inal, evidenzia la netta differenza rispetto al 2022, quando di vittime se ne contarono 10, il che significa, un aumento dell’80%. Non di poco conto anche il numero degli infortuni. In terra orobica da gennaio ad agosto, all’Inail sono stati denunciati 8.740 infortuni sul lavoro, in calo dell’1,8% rispetto agli 8.897 dello stesso periodo del 2022, mentre in Lombardia il numero complessivo è stato di 71.314 denunce sempre per infortunio: una flessione positiva, pari al 21,4%, rispetto al precedente. La bergamasca è però la provincia in cui questa diminuzione è stata più contenuta, mentre altri territori evidenziano frenate consistenti come il -27,9% nella vicina Brescia e -28,3% a Milano. In tutta la regione sono state 112 le denunce per “mortali” nei primi otto mesi di quest’anno. In bergamasca si sono contati 8 infortuni mortali in più rispetto allo scorso anno, e in valore assoluto nessuna provincia ha fatto peggio. Delle 8.740 pratiche Inail avviate, 6.006 riguardano lavoratori uomini (il 69%) e 2.734 lavoratrici donne, pari al 31%; l’età media è attorno ai 35 anni e mezzo. Riguardo ai settori lavorativi coinvolti, anche se il dato non li contempla la totalità dei fatti, 2.049 denunce sono legate al manifatturiero, 542 al commercio, 518 alle costruzioni, 456 all’ambito dei trasporti e magazzinaggio delle merci, 320 alla sanità e all’assistenza sociale.

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