GLI INFORTUNI SUL LAVORO DA COVID 19
Il territorio bresciano già nelle settimane precedenti si era aggiudicato la preoccupante maglia nera per gli incidenti sui luoghi di lavoro. I dati Inail rielaborati dall’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, avevano messo in evidenza duemila denunce per infortuni ogni mese, con il numero di incidenti mortali in azienda passato dai 3 del primo trimestre del 2021 ai sette dei primi tre mesi del 2022. Dal ventisettesimo report INAIL è emersa un’altra piaga che colpisce imperterrita aggravando la situazione. Gli infortuni sul lavoro provocati dal Covid -19. Dalla ricerca è emerso che nel mese di aprile in Lombardia le denunce siano aumentate del 4,5% con una crescita di 2.714 nuovi contagi rispetto a marzo. Nella provincia di Brescia, nel periodo gennaio 2020 aprile 2022 le denunce di infortunio Covid sono state 7.309, l’11,6% del totale registrato in Lombardia. La nostra provincia è dunque il secondo territorio più coinvolto dopo Milano. Tra i lavoratori, ad essere più colpite le donne: 5.503 casi, il 72,3% delle denunce. Da inizio pandemia le denunce di infortunio sul lavoro da Covid 19 con esito mortale sono state complessivamente 33. Per quanto riguarda i decessi, un caso su quattro ha coinvolto il personale sanitario e assistenziale, ma anche impiegati, addetti al trasporto e alle vendite. Il raffronto dimostra quanto ancora sia presente e circoli il virus sui luoghi di lavoro con un aumento del 255% rispetto al primo quadrimestre del 2021. Dati allarmanti, come affermato da Paolo Reboni della Segreteria CISL di Brescia, che richiamano l’applicazione ed il rispetto costante dei protocolli anticontagio in tutti i luoghi di lavoro ed il rinnovo delle attività di presidio dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e dei Delegati eletti nelle Rsu.
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