FUORI PERICOLO GLI INTOSSICATI DI LEFFE

Sono fortunatamente tutti in buone condizioni di salute gli undici, componenti di due famiglie, rimaste intossicate dal monossido di carbonio nella notte tra domenica e lunedi. Il fatto si era verificato all'interno della palazzina di via San Rocco a Leffe. Due i nuclei familiari coinvolti, due coppie di amici di nazionalità senegalese (tutti regolari, di professione operai) composti da sette adulti e quattro bambini, uno dei quali di pochi mesi. A generare il tutto un braciere che credevano di avere spento prima di andare a dormire, ma che in realtà ha continuato a bruciare nel corso della notte, saturando l’ambiente. Erano le 2,45, una delle donne, 40 anni di Gorlago ospite dopo la cena passata in compagnia dei connazionali, accusava un malore perdendo i sensi. Allertato il 112, sul posto intervenivano in massa i soccorsi: quattro ambulanze del 118, l’automedica, i vigili del fuoco di Bergamo e i carabinieri di Gandino. Tutti, tranne un uomo che ha rifiutato il ricovero, sono stati trasportati in ospedale. Le nove persone con lievi sintomi di intossicazione (mal di testa, nausea) sono state accompagnate per controlli e accertamenti al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in codice giallo e verde, mentre la quarantenne veniva trasportata all’ospedale Bolognini di Seriate in codice giallo. Sottoposta a cure mediche, veniva successivamente dimessa. Non preoccupanti le condizioni degli altri trasportati all’ospedale di Bergamo. Ai vigili del fuoco di Bergamo il compito di verificare presenza del monossido di carbonio.. Nell’appartamento di via San Rocco sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Gandino per gli accertamenti del caso.

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