26 MILIONI PER LA DIFESA DEL SUOLO
138 milioni e 90 mila euro sono stati messi in campo da Regione Lombardia per contrastare il dissesto idrogeologico. 26 milioni e 180 mila euro sono stati destinati alla Bergamasca, per 32 diversi interventi, la quota di finanziamento destinato alla provincia di Bergamo è il più cospicuo insieme a quello per il Bresciano. Uno sforzo di programmazione che contribuirà a mettere in sicurezza il nostro territorio e che costituirà, anche un’opportunità di lavoro per le imprese e i professionisti del settore. Le opere subito cantierabili riguardano reti paramassi e regimazioni fluviali. I fondi riguardano tra gli altri 254 a Sovere; 200 mila, sistemazione Valle del Ferro in località Cà Bianca a Endine Gaiano; 250 mila per la sistemazione dei versanti in località Cossaglio, a Parre, 500 mila per reti paramassi ad Azzone e 900 mila a Castione della Presolana. 1 milione e 400 mila sono destinati alla messa in sicurezza da caduta massi sulla provinciale 671 lungo via Serio - Località Bot, a Casnigo. 600 mila per la sistemazione idraulica del torrente Povo a Vilminore di Scalve, mentre 1 milione e 925 mila per la riduzione del rischio idrogeologico in località Cornasola, a Lovere. 660 mila a Gorno per consolidamento dei versanti sottostanti il cimitero e zone limitrofe; 615 mila a Spinone al Lago per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Valle dei Panni e in altri impluvi; 250 a Parre per la messa in sicurezza versante franoso Rupe Castello. 380 mila euro sono destinati alla mitigazione del rischio caduta massi in località Ronchi Alti, ad Ardesio , mentre 150 mila è lo stanziamento di pronto intervento, per rimediare ai danni provocati dal torrente Acqualina, nella zona di Valcanale di Ardesio, come conseguenza della bomba d’acqua abbattutasi giorni fa sull’alta Valle Seriana. nubifragio che ha sradicato numerosi alberi di alto fusto precipitati nel letto del corso d’acqua formando dighe e la caduta di grossi macigni che hanno fatto deviare in parte le acque del torrente, l'erosione di sponde e la parziale chiusura della gippabile che collega l’abitato di Valcanale con il rifugio Alpe Corte.
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