UN BOSCO PER LE VITTIME DEL COVID

Un bosco per dare ossigeno a chi non l’ha avuto e per ricordare chi se ne è andato durante il Covid senza nemmeno la possibilità di avere un funerale tradizionale. Verrà piantumato ad Orzinuovi grazie all’iniziativa dell’Associazione calabrese Valentina che in questo modo vuole unire sud e nord Italia, distanti a marzo all’inizio della pandemia quando il sud Italia non comprese subito quello che stava accadendo al nord e ma vicini oggi che anche grazie ad iniziative di solidarietà che uniscono tutto il Paese. Orzinuovi è stato scelto come comune simbolo della pandemia della scorsa primavera, perché è stato il primo comune bresciano colpito – ha spiegato il presidente dell’Associazione Anthony Lo Bianco – che ha presentato il libro “Storie da ricordare” attraverso il quale verranno raccolti i fondi per realizzare il bosco: un libro che raccogliere più di 300 storie di persone che sono state protagoniste di imprese di solidarietà che hanno accompagnato l’emergenza Coronavirus: storie di volontari, di cittadini, di associazioni che con le loro piccole imprese hanno fatto una grande differenza a sostegno della popolazione colpita da un’emergenza sanitaria e anche sociale. Il numero di piante che conterrà il bosco dipenderà dall’area e dal numero di copie del libro vendute, ma ogni pianta simboleggerà ogni vittima di Covid, ricorderà chi non ha avuto ossigeno, chi non è riuscito a sconfiggere il virus. Tra loro ci sono anche 15 volontari della protezione civile bresciana – ha ricordato Antonio Bazzani consigliere provinciale alla protezione civile, ma ci sono anche amministratori come Eugenio Zanotti, dipendente della provincia di Brescia e consigliere comunale ad Orzinuovi – ha ricordato il sindaco del comune bresciano Gianpietro Maffoni e ci sono tante altre persone che se ne sono andate in silenzio. La prima pianta sarà dedicata al presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo scomparso a causa del Covid. Il libro illustrato racconta attraverso gli occhi dei protagonisti, uno dei momenti più bui che l’Italia sta vivendo dal dopoguerra a oggi e servirà a lasciare alle future generazioni, attraverso le aree verdi, una testimonianza del lavoro, della solidarietà e dell’umanità che tanti italiani stanno dimostrando ogni giorno.

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