DILETTANTI, TRE LE IPOTESI IN CAMPO

Sabato 14 novembre è stato il giorno delle attese riunioni online per decidere il futuro del calcio dilettantistico lombardo. Sedute a distanza che non hanno fatto altro che confermare il clima di incertezza che regna nel mondo del pallone, tanto che la decisione su quale format adottare per il proseguimento dei campionati è stata rinviata al prossimo 3 dicembre per avere un quadro più aggiornato sulla situazione pandemica. Il diktat della LND è quello di portare a termine l’intero campionato, andata e ritorno, in barba alle scadenze, ma per il Comitato Regionale Lombardo è invece fondamentale concludere la stagione, anche con il completamento del solo girone d’andata, con la promozione della prima classificata e la retrocessione dell’ultima. Per quanto concerne play off e play out l’organo regionale ha messo in campo diverse soluzioni. Si va dai play off ristretti, ai quali parteciperebbero solo le squadre classificate dal secondo al quinto posto (ma con il vincolo che non si giocherebbero solo nel caso di una distanza di almeno cinque punti tra la seconda e la terza), fino ai play off allargati sino alla nona formazione del tabellone, con la seconda e la terza pronte ad entrare in gioco solamente al terzo turno. Anche per i play out si prospettano due soluzioni: quella ristretta con la partecipazione fino alla quintultima come in passato, oppure allargata, dalla penultima alla decima classificata. Soluzioni, dunque, in fase di valutazione. Intanto il numero uno del CRL Giuseppe Baretti ha voluto rassicurare le società circa costi, possibilmente da congelare, e protocolli. Anche se su di lui è piombata l’ombra di Carlo Tavecchio, ex presidente della FIGC, che potrebbe fare il suo ritorno nel calcio dilettanti candidandosi proprio a presidente del CRL. Terza Categoria e tornei giovanili, come comunicato dal presidente della FIGC provinciale Alberto Pasquali, dovranno essere tassativamente completati entro il prossimo 27 giugno. Nel frattempo, su iniziativa di Stefano Pedrini, patron del Carpenedolo, è nato il “Coordinamento dei presidenti bresciani” con l’obiettivo di convogliare le idee comuni e portare alla luce proposte concrete e portarle all’attenzione del comitato regionale e provinciale Già una dozzina le squadre che hanno deciso di prenderne parte, a conferma di un clima di generale incertezza che regna anche nel microverso del calcio nostrano.

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