ESAME PATENTE, MICROCAMERA NELLA MASCHERINA

Le pensano tutte per superare l'esame scritto della patente di guida. Prima le webcam sul petto, che riprendevano il test, trasmettevano le immagini e il candidato così riceveva le risposte sempre tramite apparecchiature elettroniche. Problema risolto dalla Motorizzazione che ha fornito ai candidati pettorine da indossare durante l'esame. Poi gli smartwatch o di gomitiere, portata sul braccio sinistro, sempre in grado di riprendere le domande e infine, per permettere una ripresa più frontale del test, la microcamera inserita nella mascherina sempre abbinata ad un dispositivo, un microauricolare nascosto nell'orecchio, capace di ricevere le risposte da un suggeritore che si trova all’ esterno dei locali della Motorizzazione. La polizia stradale di Brescia ha denunciato nelle scorse ore tre persone, due donne e un uomo, trovati con i dispositivi nascosti tra due mascherine incollate tra di loro. Ad affidarsi a queste organizzazioni criminose, che per fare superare in questo modo gli esami per le patenti chiedono dai 500 ai 5 mila euro, sono soprattutto persone in difficoltà ad affrontare l'esame scritto per via di problemi di comprensione della lingua italiana, ma – ricordano dalla Polizia Stradale - una volta che il candidato passa l’esame si ha sulla strada una persona che non comprende appieno il “linguaggio” stradale e quindi un soggetto potenzialmente pericoloso per la circolazione. Dall’inizio dell’anno sono stati denunciati a piede libero 31 cittadini extracomunitari di diverse etnie e anche un ragazzo italiano. Nel 2019 i soggetti denunciati sono stati 46. Il fenomeno, grazie alla sinergia con i funzionari della Motorizzazione oggi è in calo e prosegueno le indagini per individuare i suggeritori.

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