DIVERSAMENTE VITA

La diagnosi dei medici è impietosa: paraplegia, quindi costretto alla sedia a rotelle. Era il 14 novembre 2008, quando Giordano Tomasoni tentava di togliersi la vita, in preda a una grave depressione non curata. Quella mattina mentre era diretto al lavoro, improvvisamente arrestava il mezzo e una volta sceso e scavalcato il parapetto del ponte a Castione della Presolana, località dove tutt'ora risiede, si buttava nel vuoto. Un volo di 11 metri tale da procurargli fratture in ogni parte del corpo e una lesione permanente al midollo spinale tale da renderlo paraplegico, ma fortunatamente ancora in vita. In apparenza a Giordano non mancava nulla: aveva un lavoro da falegname, nessuna crisi economica, ma lo stato di malessere cresceva di giorno in giorno, mentre la figlia aveva un anno e mezzo e la moglie era in dolce attesa. 3 sono i libri scritti dall'atleta paralimpico di sci nordico e handbike, con una grande passione per il legno che ripercorrono la sua esperienza. Spesso incontra persone in difficoltà, giovani studenti che invita a non chiudersi in se stessi, ma ad aprirsi ai primi segnali di disagio.

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