UN ORDIGNO BELLICO TRA I RIFIUTI
Un ordigno bellico di grosse dimensioni gettato in mezzo ai rottami nell'isola ecologica di Cividate Camuno. Lo ha trovato questo sabato l'operaio della ditta incaricata di portare via e smaltire i metalli. L'ordigno è emerso dal mucchio di rottami che l'operaio stava movimentando con il braccio meccanico del camion usato per rimuoverli. Si trattava chiaramente di un residuato di artiglieria e gli operai al lavoro nell'isola ecologica hanno immediatamente dato l'allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Breno che hanno messo in sicurezza l'area e hanno allertato il nucleo artificieri del Comando provinciale dei carabinieri di Milano, che nel giro di poche ore sono arrivati in Valle Camonica e hanno fatto brillare l'ordigno in una cava di Cividate. La bomba quindi, seppur resa meno pericolosa dal tempo, conteneva ancora dell'esplosivo e sarebbe quindi potuta esplodere nel forno usato per fondere i metalli. Sul posto si è recato anche il sindaco di Cividate Camuno che condanna il gesto irresponsabile di chi, gettando l'ordigno tra i rifiuti, non si è preoccupato di poter mettere in pericolo la sicurezza altrui. Gli ingressi all'isola ecologica sono registrati e i carabinieri stanno visionando anche i filmati delle telecamere ma il reparto dei metalli viene svuotato in questo periodo solo una volta ogni venti/trenta giorni quindi sarà difficile risalire all'auto del gesto sconsiderato. Sono stati invece denunciati a piede libero per gestione non autorizzata di rifiuti, i quattro ventenni polacchi, tutti incensurati, trovati dai carabinieri di Gambara, della compagnia di Verolanuova, a bordo di due furgoni a Capriano del Colle. I due furgoni, noleggiati in Polania, contenevano cerchioni, fari, radiatori, paraurti e altre parti di autoveicoli usati, per un valore di circa 20 mila euro. I polacchi non avevano la documentazione e l'autorizzazione al trasporto di rifiuti di questo tipo, che devono essere accompagnati dal “Formulario Identificazione Rifiuti”, oppure ne deve essere certificato il recupero e la messa in sicurezza per essere considerato ricambio sicuro. La merce è quindi stata sequestrata e i quattro ragazzi sono stati denunciati.
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