SGOMINATA LA BANDA DELLA "BIRRA"
Fine settimana di controlli ed arresti per i carabinieri della compagnia di Breno che hanno portato a termine anche tre operazioni contro lo spaccio. La prima è il frutto di qualche mese di indagini ed ha portato a smantellare la banda della "birra" spacciatori di cocaina che ricevevano al telefono gli ordini utilizzando un linguaggio in codice, le altre due sono scaturite da un'attenta sorveglianza del territorio da parte dei carabinieri di Capo di Ponte, la terza da un semplice controllo stradale. L'operazione "birra" ha portato all'arresto di tre persone: un albanese 37enne residente a Darfo, il capo dell'organizzazione, che riforniva di droga i duoi due galoppini, un suo connazionale di 29 anni residente nella frazione di Gorzone e un 54enne di Angolo. L'estate scorsa i carabinieri arrestano in flagranza il 29enne albanese grazie anche ad alcune segnalazioni dei residenti che avevano notato uno strano via vai attorno alla sua abitazione. In casa i carabinieri gli trovano 50 grammi di polvere bianca. Da qui nasce l'indagine che porta a scardinare il gruppo criminale radicato nel territorio dei comuni di Angolo e Darfo e che si occupava di vendita al dettaglio di cocaina. A capo c’era il pregiudicato albanese di 37 anni, che si serviva del connazionale e del 54enne di Angolo per le consegne. Lui non incontrava mai i clienti, li indirizzava dai suoi due collaboratori. Nelle comunicazioni fra loro o con i clienti i tre usavano un linguaggio in codice: con i“birra” indicavano una dose di cocaina da un grammo, con “cassa” si faceva riferimento a consegne di 10 grammi. Quando i Carabinieri sono andati ad arrestarlo, il capo del gruppo ha negato di conoscere gli altri due, ma i militari avevano già tracciato avevano i tabulati telefonici che riconducevano senza ombra di dubbio all'attività di spaccio dei tre. Il 37enne albanese è finito a Canton Mombello, i suoi due soci in affari ai domiciliari, il primo ad Angolo Terme e il secondo in provincia di Varese. Non è andata meglio ad un 28enne di Capo di Ponte che i carabinieri della locale stazione tenevano d'occhio da un po' perché sospettavano che spacciasse nei bar della zona. Lo hanno fermato per strada: durante il controllo è stato con pochi grammi di fumo negli slip. Pensava di farla franca, perché in casa non aveva nulla ma i carabinieri sono risaliti all'abitazione della nonna, che risiede sotto di lui ed è proprio qui che hanno trovato nascosti in un zaino tre etti di hashish e 25 grammi di marijuana. A tradire un pregiudicato 49enne di origine tunisina residente a Esine è stato, invece, un posto di controllo dell'eliquota radiomobile. Lo hanno fermato a bordo della sua auto: ha detto che era stato dal macellaio, ma non aveva borse della spesa. Verificati i suoi precedenti i carabinieri hanno voluto vederci chiaro: niente spesa ma dalla plafoniera delle luci poste sul cielo dell’abitacolo sono spuntati fuori due involucri contenenti 40 grammi di cocaina. Infine nel corso dei controlli del fine settimana sono stati sanzionati due bar a Breno ed Esine che stavano servendo consumazioni dopo le 18 mentre e i carabinieri di Darfo hanno fermato per rapina impropria un albanese di 35 anni che aveva rubato merce dagli scaffali del centro commerciale di Pisogne ed ha spintonato la guardia giurata per tentare la fuga quando gli è stato chiesto di poter effettuare un controllo.
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