PASQUA DI SPERANZA

La celebrazione dei riti della Settimana santa che per i cristiani culminano nella notte del sabato Santo, quando la Chiesa fa memoria della Resurrezione di Gesù, quest'anno hanno avuto un significato ancora più profondo e sentito, per i credenti e per tutti in generale. La pandemia ha messo a dura prova tante famiglie, messo in ginocchio tante persone, cancellato tante sicurezze. Ma per il credente la sicurezza nella speranza, supportata dalla Fede, supera il mondo degli ostacoli quotidiani e aiuta a guardare in alto, come sottolineato anche dal Parroco di Darfo, Montecchio, Pellalepre e Fucine, don Fabrizio Bregoli, nel pensiero donato ai suoi fedeli nella liturgia della veglia pasquale del sabato santo. Il rito dell'accensione del cero pasquale, con la fiamma che scaturisce dal fuoco benedetto, alimentato dai vecchi tralci della vite, è il segnale di una rinascita della naturale del mondo, del credente; quindi la benedizione dell'acqua nuova con la quale si aspergono i fedeli e quella stesa acqua che nella quale viene immerso il cero pasquale per tre volte, sono un altro passaggio per i credenti che ricordano l'uscita del popolo eletto dall'Egitto, passando per il mar rosso e ancora i riti del battesimo con il rinnovo delle promesse fatte a Dio. La Pasqua, dunque, non è celebrazione rituale e per certi versi scenografica, ma, come afferma Papa Francesco e come ripetono i suoi confratelli, è il rinnovo della promessa di Dio al suo popolo. E allora buona pasqua dal profondo del cuore a tutti, credenti e non credenti.

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