BASTA CENTRALI SUL DEZZO

Adesso basta. Cittadini e pescatori, gruppi della Valle di Scalve non ne possono più e oltre alla denuncia sui social hanno deciso di passare all'azione presentando una lettera-esposto alle autorità che si occupano di tutela delle acque in Europa, a livello comprensoriale e sovracomprensoriale. Chiedono di fermare la nascita di nuovi impianti idroelettrici sul fiume Dezzo. Ci sono sette progetti che si aggiungerebbero ai 24 impianti già in funzione, 20 microcentrali e quattro centrali lungo i 25 chilometri del fiume. La situazione più critica è quella di Dezzolo con tre centrali nel giro di pochi chilometri quadrati. La Valle di Scalve è un patrimonio ambientale e naturalistico, continuare a realizzare impianti idroelettrici che succhiano la sua risorsa principale, l'acqua, con l'alibi che si tratta di energia pulita e rinnovabile non è più compatabile con lo sviluppo del territorio secondo chi ha deciso di intraprendere questa battaglia. Allora che fare? Le associazioni del territorio, i pescatori, acqua di scalve, chiedono che si fermi la costruzione di impianti idroelettrici e chiedono anche agli amministratori locali di assumersi le proprie responsabilità anche se gli amministratori di oggi si sono ritrovati in eredità questa situazione però possono sempre dire la loro. Intanto a dire la loro sono i cittadini: lo hanno fatto coinvolgendo i media, ed ora anche con la lettera esposto che è stata inviata anche all'Unione Europea perché secondo i promotori di questa iniziativa ci sono anche infrazioni alle leggi comunitarie.

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