IN CARCERE IL TEDESCO ALLA GUIDA DEL RIVA

Si è costituito questo lunedì mattina – per lui era stato spiccato dalla procura della repubblica di Brescia un mandato di arresto internazionale – ed è stato accompagnato al confine dal suo avvocato, il turista tedesco di 52 anni che ora si trova nel carcere di Canton Mombello a Brescia. L'uomo, la notte del 19 giugno era alla guida del motoscafo Riva che nelle acque del Lago di Garda ha travolto la barca ferma dove si trovavano Umberto Garzella e Greta Nedrotti il primo ritrovato senza vita proprio sulla barca, la seconda ripescata ore dopo senza vita dalle acque del Benaco. L'uomo è accusato di duplice omicidio colposo ed omissione di soccorso. Gli inquirenti stanno valutando l'ipotesi di attribuirgli anche il reato di naufragio colposo. Il fatto è estremamente grave e la gravità del fatto è aumentato perché i due investitori – a bordo del Riva c'era un altro tedesco – dopo l'impatto non si sono fermati, se ne sono andati e non hanno prestato i soccorsi che avrebbero forse anche potuto salvare i due ragazzi, soprattutto Greta. I due avrebbero dichiarato di non essersi accorti di nulla e di aver impattato contro uno scoglio. Nemmeno 48 ore dopo aver scoperto quanto accaduto quella notte, i due erano tornati in Germania. Ora il 52enne alla guida del Riva è in Carcere a Brescia. Sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo della compagnia di Salò questa notte a scortare l'uomo in carcere. Per arrivare a questo risultato è stata determinante, in questi giorni, l’attività della Procura della Repubblica di Brescia che ha dapprima richiesto e ottenuto una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere a carico del conducente del motoscafo, il quale nel frattempo era però rientrato in Germania, quindi la Procura ha successivamente richiesto un Mandato di Arresto Europeo, attivando contestualmente la collaborazione di Eurojust e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia presso il Ministero dell’Interno, per una pronta esecuzione del provvedimento. Proprio oggi, peraltro, presso la Corte d’Appello di Monaco, era attesa la convalida del mandato di arresto europeo richiesto dalla Procura della Repubblica di Brescia. L'uomo non ha atteso questo atto e si è costituito. Dall'ordinanza di custodia cautelare disposta dalla procura di Brescia si evince che gli investigatori hanno accertato con sicurezza che l'uomo di trovava nella notte del 19 giugno alla guida del motoscafo e che si trovava in stato di ubriachezza: infatti sono state raccolte plurime e convergenti testimonianze, riscontrate peraltro da documentazione video e da certificazioni sanitarie che non lasciano spazio a dubbi; la velocità del motoscafo al momento dell'impatto, ricostruita tramite una simulazione notturna svolta in loco della Guardia Costiera, risulterebbe stimabile in circa 20 nodi, ben quattro volte superiore rispetto al limite di navigazione consentito. L'arrestato, dopo le operazioni di rito, è stato tradotto presso il locale carcere "Neri Fischione", a disposizione dell'A.g..

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori