ARRIVATI A EDOLO 120 PROFUGHI AFAGNI

Sono arrivati in Valle Camonica con tre pullman, direttamente da Roma dove sono atterrati questo venerdì i 120 profughi afgani che troveranno rifugio nelle prossime settimane nella base logisico addestrativa dell'esercito a Edolo. Tra loro ci sono anche 35 minori tra i quali un neonato. Sono tutte persone che hanno collaborato con il contingente militare italiano e con l'ambasciata italiana in questi anni e che grazie al ponte Roma – Kabul e al corridoio umanitario gestito dal Governo e dall'Aeronautica Militare Italiana, sono riuscite a fuggire dall'Afganistan e dalle ritorsioni dei talebani. Sono oltre 1500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) impegnati su disposizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini in questa complessa operazione, oltre a tutti i militari delle Forze Armate e dei Carabinieri preposti alla accoglienza e gestione al loro arrivo in Italia. L'Italia così come gli Stati Uniti e gli altri Paesi europei stanno continuando l'evacuazione dei loro concittadini e degli afgani che temono la persecuzione del nuovo governo talebano che sta cercando quelli che chiama gli infedeli, casa per casa. Ad oggi l'aeroporto di Kabul resta l'unica via di fuga per lasciare il paese e cercare la salvezza ed è da qui che i 120 profughi che l'esercito ha trasferito in Valle Camonica arrivano. Sono persone istruite, avvocati interpreti insegnanti che hanno collaborato al piano di sviluppo dell'Afganistan e alla sua liberazione dai talebani e che quindi oggi non hanno più un lavoro e una casa. A gestire la loro permanenza nella caserma Bertolotti di via Porro a Edolo, sarà l'esercito insieme con la Croce Rossa. Lo stesso sta avvenendo nelle altre basi logistico addestrative dell'esercito presenti in Italia. Sono una ventina, sono edifici molto ampi con molti posti letto, organizzati per ospitare gli addestramenti dell'esercito ma che in tempo di pace diventano strutture al servizio delle emergenze. Nella base di Edolo i profughi resteranno in quarantena, non potranno quindi uscire, saranno isolati ed assistiti dal punto di vista sanitari, dalla Croce Rossa di Palazzolo sull’Oglio, in collaborazione con il personale di Ats, fino al loro trasferimento in altre sedi secondo un piano di accoglienza che verrà stabilito con le Prefetture e i Comuni che daranno disponibilità per aprire strutture di accoglienza in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato politico.

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