CENTO PROFUGHI AFGANI A EDOLO
Arriveranno a Edolo, presso la base logistica militare, questo sabato 21 agosto e qui resteranno in quarantena fino a quando il Ministero nelle prossime settimane non li collocherà in altre sedi italiane secondo un programma di protezione e di accoglienza. Sono i cento profughi afgani atterrati questo venerdì 20 agosto a Fiumicino, salvati dal Governo e dall'esercito italiano attraverso il ponte aereo tra Kabul e Roma destinato a mettere in salvo coloro che in questi anni hanno collaborato con il contingente militare italiano, con l’ambasciata e con l’Agenzia italiana per la co- operazione allo sviluppo dell’Afghanistan e che ora temono per la loro vita. Si tratta di interpreti, avvocati, professori che insieme con le loro famiglie, donne e bambini, hanno lasciato il loro lavoro, la loro casa e i loro beni ed affetti, per timore delle ritorsioni dei talebani. A gestire il loro trasferimento in Valle Camonica e la loro permanenza nella base militare di Edolo così come in altre basi militari italiane, sarà l'esercito. Garantirà la loro sicurezza e gestirà l'aspetto logistico mentre l'aspetto sanitario sarà affidato alla Croce Rossa che fornirà cure ed assistenza. I profughi in cerca di protezione, atterrati a Fiumicino e sottoposti a tampone, arriveranno in pullman in Valle Camonica e resteranno in quarantena nella base logistica addestrativa di Edolo e poi verranno trasferiti dal Ministero in altre sedi all'interno di ordinati programmi di accoglienza e protezione. Un'operazione quindi ordinata, che dovrebbe svolgersi in modo discreto per tutelare nomi, volti, professioni e famiglie, gestita dal Governo in una corsa contro il tempo per mettere in salvo coloro che fuggono da un regime in contrasto con i valori dell’Occidente e che temono per la loro vita.
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