FESTIVAL DEL PASTORALISMO

Stupore e curiosità ieri mattina in centro a Bergamo. Una trentina di mucche da latte provenienti da Serina hanno attraversato la città accompagnate da ex bergamini, allevatori e volontari, con lo scopo di ricordare una tradizione ormai scomparsa, ma che ha alle spalle una storia lunga 600 anni. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del Festival del pastoralismo. Michele Corti, presidente dell’associazione Pastoralismo alpino, spiega il significato di questa seconda edizione: “Rievocare la transumanza aiuta a mantenere viva una tradizione, legata anche allo sviluppo delle attività casearie. Furono i bergamini a portare in pianura le tecniche di lavorazione del formaggio e furono le loro famiglie a creare le prime industrie casearie, oggi ancora presenti”. Il lungo viaggio di carri, pastori e bestiame è iniziato nella mattinata di sabato alle 9,30 da via Baioni alla volta del centro cittadino, passando da Porta Nuova e Piazza Pontida, con il saluto al Ducato e altre associazioni. Dopo una breve sosta in un terreno nelle vicinanze dell’ Ospedale Papa Giovanni XXIII°, il cammino è proseguito alla volta di Treviolo, Sforzatica, Dalmine, Mariano, per arrivare nel pomeriggio a Osio Sopra, nell’area feste. L’arrivo è previsto per sabato 2 Ottobre dopo 85 Km in 8 giorni, dopo aver fatto tappa nel Milanese, nel Cremasco e nel Lodigiano: l’arrivo sarà sabato 2 ottobre a Lodi Vecchio. “Lo scorso anno, sottolinea Michele Corti, l’abbiamo fatta senza i campanacci, in segno di lutto per la tragedia del Covid. Quest’anno li abbiamo utilizzati, in segno di festa”.

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