SCOMPARSO DA 3 MESI, APPELLO DEI FAMIGLIARI

Cos’è successo? Questo si chiedono con insistenza i famigliari di Vincenzo Giuseppe Giglia, falegname 66enne, di Verdello, scomparso nel nulla a fine giugno, quando l’uomo, come era solito fare aveva raggiunto, una baita di proprietà della sua famiglia da oltre trent’anni in località Bosco Fuori, sopra San Pietro d’Orzio, a San Giovanni Bianco. Era Domenica 27 giugno quando il suo cellulare, un modello datato quindi senza gps, si è collegato per l’ultima volta a una cella della zona, con un raggio di tre chilometri. Le ricerche scattarono il 4 luglio proseguendo fino all’11, con un considerevole dispiego di uomini e mezzi tra Soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri, unità cinofile e specializzate nelle ricerche in acqua e in anfratti montani. Ma nulla: del falegname nessuna traccia. Per queste ragioni i famigliari hanno voluto rinnovare l’appello affinchè se a qualcuno tornasse in mente un particolare, anche banale, di averlo visto a fine giugno, dove e con chi, sarebbe importante che ce lo riferisse. Anche perché qualcosa non torna. L’ipotesi di una disgrazia, un incidente durante i lavori in baita sembra essere sempre più improbabile. Il fatto l’uomo non sia stato trovato benché la zona sia stata perlustrata a lungo, pone molti interrogativi. Vincenzo è sparito dalla baita con le chiavi della sua Peugeot 206 Van (trovata regolarmente chiusa) e il cellulare in tasca. Ma fuori dalla baita ha lasciato le scarpe che aveva cambiato e la motosega a terra. A Vincenzo mancava un anno per andare in pensione: dopo aver lavorato a lungo a Milano come falegname, ora lavorava in una ditta di Sarnico dove si occupava degli interni in legno delle imbarcazioni. Il 24 giugno era andato via dal lavoro e si era recato alla baita, dove da un anno viveva quasi stabilmente.

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