OMICIDIO ZILIANI: IL TRIO RESTA IN CARCERE

Rischio di reiterazione del reato e inquinamento probatorio: sono queste le motivazioni alla base della decisione presa dal GIP del tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci, a seguito dell’interrogatorio di garanzia avvenuto martedì, dove le sorelle Paola e Silvia Zani e il fidanzato della prima, nonché a quanto pare amante della seconda, Mirto Milani, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il “trio criminale” come viene definito nelle carte dell’inchiesta, resterà dunque in carcere. Ferma la posizione del GIP che nella sua cartella scrive “dell’efficienza criminale dimostrata dagli odierni indagati, i quali in una sola notte si sono liberati del cadavere della vittima e, il mattino successivo, hanno iniziato a chiamare i soccorsi e portato avanti una ricostruzione del tutto alternativa dei fatti, anche a fronte delle indagini dei carabinieri, dimostrando una non comune freddezza a dispetto della giovane età e dell’incensuratezza». Inoltre, sempre secondo il GIP “sussiste l’esigenza cautelare considerato che gli indagati si sono già liberati dei cellulari e hanno cambiato numero di telefono”, insomma gesti altrimenti inspiegabili. Intanto dal web spuntano nuovi dettagli: una delle figlie di Laura, Silvia Zani, a corredo di alcuni video inerenti alle indagini presenti nel canale YouTube della trasmissione RAI “Estate in diretta” – con il proprio account, avrebbe inserito alcuni commenti – talvolta scritti in terza persona -volti a depistare le indagini e difendere la versione del trio, attaccando il ruolo dei media, rei di aver alimentato voci e dicerie di paese, dando vita a delle potenziali fake news. Un quadro criminale alimentato dal silenzio, rigido, dei tre indagati: Paola e Silvia sono al momento detenute insieme nel carcere di Verziano, Mirto è invece in isolamento a Canton Mombello.

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