VERSO LA SOLUZIONE IL CASO ZILIANI

Laura Ziliani sarebbe stata stordita con tranquillanti e quindi soffocata nel sonno: a questa conclusione sarebbero arrivati gli inquirenti dopo aver percorso minuziosamente l'iter investigativo. Il silenzio dei messa media di questi ultimi tempi non ha significato il rallentamento delle indagini: stando a quanto emerso, infatti, gli inquirenti avrebbero concluso le indagini ambientali, la raccolta delle testimonianze particolarmente interessanti, le indagini attraverso intercettazioni telefoniche, i riscontri anatomo-patologici e, oggi, quelli tossicologici che hanno portato alla conclusione alla quale ormai da tempo si pensava. Il cadavere della donna, trovato in avanzato stato di decomposizione la mattina dell'8 agosto in un'area golenale accanto al fiume Oglio a Temù, non presentava segni di violenza. I dati ora sono a disposizione della Procura: qualora non dovessero emergere ulteriori sviluppi, sarebbe pronta a chiudere le indagini e a chiedere il rinvio a giudizio di Silvia e Paola Zani e di Mirto Milani: due delle tre figlie di Laura Ziliani e il fidanzato della maggiore, accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere I tre sono in carcere dalla mattina del 24 settembre scorso. Le due sorelle, di 27 e 19 anni, si trovano nella stessa cella a Verziano, mentre Mirto Milani, anche lui 27enne, a Canton Mombello. Nessuno di loro ha mai parlato con gli inquirenti dopo l’arresto in quanto, su suggerimento dei loro legali, si sono sempre avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. I loro avvocati non hanno presentato al tribunale del Riesame istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Gli inquirenti sostengono che gli elementi raccolti sarebbero in grado di dimostrare che la notte tra il 7 e l’otto maggio 2021 Silvia Zani, agendo in concorso con la sorella Paola e con Mirto Milani, abbia somministrato alla madre del bromazepan, sostanza di cui i tre avevano la disponibilità e solo dopo Laura Ziliani sarebbe stata soffocata in casa e, una volta morta, abbandonata lontano dalla sua abitazione. Rimangono da ricostruire altri particolari, per ora non resi noti, quali il luogo o i luoghi dove il corpo di Laura sarebbe rimasto nascosto fino al suo ritrovamento occasionale, tre mesi dopo, nell'area golenale dellOglio prima della vasca Enel di Temù, accanto alla pista ciclabile. Per ora non trovano riscontri i tanti si dice e di racconti popolari sulla “casa maledetta”, storico edificio industriale Liberty in un parco recintato, accanto alla centrale Enel nella piana di Temù, dove qualcuno lo ha indicato come luogo di occultamento del cadavere di Laura e sede di mai dimostrati riti satanici.

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