ALLA SCOPERTA DELLA BELLEZZA
La struttura è per buona parte ottocentesca, ma conserva anche un nucleo più antico, sviluppatosi nel seicento e nel settecento da un edificio quattro-cinquecentesco, la facciata simmetrica di tre piani presenta cornici in arenaria e ringhiere in ferro battuto con elementi circolari, ma è entrando in Palazzo Simoni Fè, dimora nobiliare fino agli anni '30 del secolo scorso che si scopre la ricchezza di questo palazzo. Sono serviti oltre sei mesi di lavoro e 800 mila euro di investimenti per ridargli lustro, per riportare in luce gli affreschi sui soffitti, i finti marmi sulle pareti, le porte originali. Sei mesi di lavoro seguiti con attenzione dall'architetta Lucia Morandini. Durante i lavori sono emerse alcune chicche, alcune pitture che risalgono probabilmente agli inizi del 900 come la stanza degli sposi una stanza tipica delle dimore signorili del centro Italia. C'è di più, secondo l'architetta Morandini l'essere cresciuti in mezzo a tanta bellezza ha fatto dei biennesi persone attente alla valorizzazione del proprio patrimonio artistico-cultura-artigianale
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