IL LUNGO SONNO DEL CROCEDOMINI
Martedì 2 novembre, ore 16.00: chiuse le strade che conducono al passo Crocedomini, dalla Valcamonica dopo il Rifugio Tassara, in Valle Trompia dopo il Rifugio albergo-Bonardi, in Valle Sabbia dopo l'Albergo-Rifigio Blomoon in Gaver. La chiusura programmata avviene storicamente nei giorni delle festività tra i giorni 1 e 4 novembre: la decisione di quest'anno di chiudere dalla sera del 2 novembre è legata alle previsioni meteorologiche che indicano una serie di precipitazioni abbondanti, con neve prevista anche a quote relativamente basse, che coinvolgono dunque tutto il vasto territorio del Crocedomini, da Campolaro a Collio a Bagolino. La provinciale, considerata la più bella strada di montagna della Provincia di Brescia ed una delle più belle delle alpi italiane, con ben 14 chilometri dal Passo Crocedomini al Dasdana sopra Collio, tutti in quota e con viste panoramiche straordinarie, è una delle mete più ambite dai motociclisti d'oltralpe: sono dalle 100 alle 150mila le moto straniere, infatti, che ogni estate, da maggio a ottobre, percorrono il passo dal cuore dell'Europa fino ai laghi: Iseo, Idro, Ledro, Garda, Molveno tra i più ambiti. Ci sono poi i grandi passi alpini da cui raggiungere il Crocedomini: Bernina, Stelvio, Brennero, Mendola, Palade, Aprica, Tonale, passando tra le più belle vallate alpine italiane. Il Passo è punteggiato da attività agro-silvo-pastorali, con oltre 100 aziende bovine e ovicaprine che operano in altrettanti alpeggi estivi, da cui provengono alcuni dei migliori prodotti lattiero-caseari italiani. Numerosi poi i rifugi, tra cui spiccano il Tita Secchi, il Crocedomini, il Tassara, che immettono sul grande percorso del sentiero numero 1 dell'alta via dell'Adamello, oltre ai tanti bivacchi in alta quota, ma anche malghe, bar, ristoranti, attività commerciali. Tutto è vivo e vitale grazie alle strade che collegano i fondovalle delle valli bresciane con le alte quote dei 1900 metri del passo e da qui immettono nei paradisi delle terre alte del territorio. La stagione di questo grande e delicato sistema dura in media 100 giorni, con qualche variazione in più o in meno a seconda della neve presente in quota e della sicurezza della strada: e deve essere colta al meglio, preparata, organizzata, gestita e condotta con attenzione, scrupolo, presenze e duttilità. Ora la chiusura del passo, necessaria, consentirà comunque di sviluppare le iniziative invernali al Maniva, al Gaver e a Bazena, per un altro centinaio di giorni che consentono di continuare a mantenere viva, attiva e produttiva la vita in questa parte di territorio bresciano, la cui strada è elemento essenziale per svilupparvi economie di territori alti,delicati e preziosi. Ecco il motivo di tanta attenzione ad una strada che ha fatto parlare molto di sé: ma non poteva essere diversamente.
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