4 LISTE PER LE ELEZIONI IN PROVINCIA

Acquisita l’unica candidatura per la carica di presidente della Provincia di Bergamo quella di Pasquale Gandolfi, sindaco di Treviolo e attuale reggente dell’ente di via Tasso dopo il decadimento di Gianfranco Gafforelli, l’attenzione sulle elezioni del prossimo 18 dicembre si sposta sulla composizione del nuovo consiglio provinciale. Gandolfi è infatti appoggiato quasi all’unanimità, tranne Fratelli d’Italia che mantiene qualche riserva nei confronti del candidato appoggiato dal Pd. A votare per il rinnovo del consiglio, in carica per i prossimi due anni, sono i sindaci e i consiglieri comunali della provincia di Bergamo. Negli ultimi 10 anni l’ente di via Tasso ha visto dimezzare i propri dipendenti passati dai precedenti 724 agli attuali 357, mentre ci si avvia a corposi investimenti. I numeri parlano chiaro: ventotto milioni per l’edilizia scolastica nel prossimo triennio, quattordici, da qui al 2023, per i ponti. Un piano delle opere pubbliche che per il 2022 sfiora i 25 milioni di euro. E in prospettiva il Pnrr, su cui la Provincia punta sia a essere protagonista, sia ad avere un ruolo di coordinamento dei Comuni. Il tutto però con il dolente problema dell’insufficiente numero degli addetti evidenziato anche nel documento di programmazione 2022-2024 che arriverà a breve in Consiglio provinciale: “È indispensabile, vi si legge, un piano straordinario di assunzione di personale tecnico e amministrativo che necessita di un quadro normativo e finanziario ad hoc, senza il quale anche l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è a rischio”. Le ricadute sono molto concrete già oggi: nelle scorse settimane il presidente facente funzioni della Provincia, Pasquale Gandolfi, aveva evidenziato come, per esempio, il settore Ambiente si trovi di fatto con personale dimezzato, ma a gestire le stesse pratiche, se non di più, col rischio di lunghissime attese per chi, soprattutto le imprese, aspetta le autorizzazioni ambientali. Mentre su viabilità ed edilizia scolastica l’immaginabile sbocco è doversi rivolgere sempre più a professionisti esterni, con aggravio dei costi. Importanti sviluppi sono invece previsti per il settore lavoro dei Centri per l’impiego, che vedranno nei prossimi mesi ben 132 nuovi addetti, nell’ambito del piano di potenziamento nazionale.

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