SEMPRE PIÙ CASI DI CYBERBULLISMO

A fronte di un’aggressione fisica, gli agenti della questura di Bergamo ne registriamo 10 attraverso i mezzi informatici. Si va da chi viene deriso per l’aspetto fisico, chi perché ci mette più tempo a capire quello che dice l’insegnante, chi per il suo orientamento sessuale, chi perché è semplicemente un po’ timido. I bulli lo deridono facendo gruppo, scambiandosi sui loro smartphone – quasi sempre con Whatsapp e Instagram, che in tal senso hanno spopolato soprattutto con l’avvio della pandemia, e con loro anche TikTok e Instagram, situazioni che attraverso video o immagini influiscono in modo determinante nella psiche delle vittime. “Chi mette in atto atti di bullismo o cyberbullismo afferma il dirigente dell’Anticrimine della questura di Bergamo, Marco De Nunzio, quest’ultimo molto più frequente: nella Bergamasca a fronte di ogni aggressione fisica sono dieci quelle verbali o «multimediali» – rischia una denuncia penale, ma c’è anche un provvedimento che si chiama «ammonimento» e che ha un iter molto più rapido, a tutela della vittima”. Nel 2021 si è registrata un’impennata dei reati con vittime minorenni, saliti a 505 rispetto ai 393 del 2020, con un aumento del 28,5%. Sono cresciuti soprattutto i furti (da 237 a 307), le rapine (da 41 a 59) e le lesioni dolose (da 53 a 78). Stabili (da 22 a 24) le percosse e in lieve calo (da 41 a 37) le minacce. Non tutti questi reati sfociati in denunce penali, però, nascondono episodi di bullismo. L’ammonimento non è un procedimento penale e, per questo, è molto più rapido come attuazione: raccolta la segnalazione, in pochissime ore si arriva all’emissione del provvedimento e alla convocazione del minore in questura con i genitori. Non è nulla che resterà sulla sua fedina penale, ma sicuramente è un percorso che lo potrà aiutare.

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