OMICIDIO BONOMELLI, UN PIANO GIÀ UTILIZZATO
Emergono particolari inquietanti relativi all’omicidio di Angelo Bonomelli, l’imprenditore narcotizzato e trovato morto nella sua auto ad Entratico dopo essere stato vittima di una rapina. Alla vittima era stata offerta una bevanda, probabilmente un te contenente gocce di un farmaco con benzodiazepine. Un antidepressivo somministrato per calmare, che produce anche stordimento. I carabinieri della Compagnia di Bergamo, a casa di uno degli indagati, hanno trovato un flaconcino con le stesse caratteristiche. E scorrendo i nomi degli arrestati spicca quello di Matteo Gherardi, 33 anni, di Gaverina, problemi di droga, precedenti penali specifici. Comprese rapine commesse proprio “stordendo“ le vittime. Un piano già messo in atto altre volte. Persino ai danni della zia, alla quale erano state somministrate gocce che avevano prodotto stordimento, indotto per rapinarla. Ma gli episodi potrebbero essere almeno tre, tante sono le denunce delle parti offese. Matteo Gherardi è stato il “gancio“ che al telefono ha contattato Bonomelli fissando l’appuntamento al bar di Entratico. Si era proposto come esperto di social per rilanciare Villa Ortensie, a Sant’Omobono Terme, il fiore all’occhiello della vittima. E’ importante capire come sia nato il rapporto di conoscenza fra l’imprenditore e il 33enne. Quel giorno al bar con Matteo Gherardi c’erano padre Luigi, 68 anni,i due sono assistiti dall’avvocato Roberta Zucchinali; la fidanzata di Matteo, Jasmine Gervasoni, 23 anni sempre difesa da Zucchinali, finita nei guai per truffa e furto; infine l’amico Omar Poretti, 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, di Scanzorosciate , difeso dall’avvocato Luca Bosisio. Quest’ultimo nel dicembre 2020 era stato processato per tentata rapina di una moto ad Albano Sant’Alessandro. Il modus operandi, quello di drogare e rapinare, potrebbe indebolire l’accusa formulata per tutti dal pm Chiara Monzio Compagnoni, di omicidio volontario: se lo hanno fatto anche in altre occasioni, è altamente probabile che non volessero uccidere nemmeno a Entratico. In effetti, l’orientamento è quello del dolo eventuale: i quattro avrebbero messo in conto il rischio di scatenare reazioni gravissime, vista l’età dell’anziano. Oltre alle possibili dichiarazioni dei sospettati, sarà importante a questo punto le analisi tossicologiche, l’autopsia, prevista per ieri, è però slittata a lunedì pomeriggio.
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