CURATELA EX-SELCA DEVE PAGARE
Dopo il severo rapporto dell'Arpa dell'ottobre 2021 sullo stato del sito industriale dell'area ex-Selca di Forno d'Allione a Berzo Demo, chiusa dal fallimento del 2010 e oggetto di numerosi interventi amministrativi e giudiziari, nella cui area sono ancora stoccate enormi quantità di rifiuti industriali, la vicenda legata alla storica azienda della zona ha preso un'ulteriore strada giudiziaria. Infatti, il Consiglio di Stato, organo giudiziaria inappellabile, ha rigettato in via definitiva l'appello del curatore fallimentare al quale il Comune aveva notificato l'ordinanza di effettuare tutti gli interventi relativi alla bonifica del sito. Ordinanza contro la quale il curatore era ricorso al Tar, ottenendo giudizio sfavorevole; quindi era ricorso all'ultimo grado di giudizio, al Consiglio di Stato, che ha rigettato il ricorso affermando che il curatore avrebbe dovuto effettuare tutti gli interventi a tutela del sito contaminato. Il curatore si era, infatti, opposto all'ordinanza contingibile e urgente del comune di Berzo Demo dell'aprile 2017 che gli imponeva di effettuare le attività necessarie per la messa in sicurezza delle acque sotterranee per scongiurare la contaminazione delle stesse e quindi del fiume Oglio che scorre accanto e a valle del sito ex-Selca. C'erano anche indicazioni su come procedere sia dal punto di vista tecnico che del monitoraggio trimestrale delle acque a valle del sito, per un periodo di almeno due anni. Nel giugno 2021 il Tar di Brescia ha rigettato il ricorso del Curatore contro l'ordinanza del comune ed ora il Consiglio di Stato ricalca la sentenza del Tar, ritenendo infondate le osservazioni avanzate dal curatore. L'ordinanza del comune è stata quindi ritenuta legittima. Ora la curatela dovrà pagare le spese processuali al Comune ed alla Provincia di Brescia, che si era associata nel ricorso contro la curatela. Intanto sono passati gli anni, ma la situazione del grande situo industriale, con tutti i veleni che ancora contiene, non è cambiata.
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