AREA EX-SELCA BOMBA ECOLOGICA

L'Arpa di Brescia ha reso nota la relazione relativa alle indagini condotte sul sito industriale dell'area ex-Selca di Forno d'Allione a Berzo Demo, chiusa dal fallimento del 2010 e oggetto di numerosi interventi amministrativi e giudiziari. A seguito di accurate e ripetute indagini sarebbero stati rilevati, infatti, i parametri relativi alla concentrazione di fluoruri nelle acque pari a 16.500 contro il limite massimo di 1.500 consentito dalla legge. Nei capannoni sono stipate tonnellate di materiali di scarto in condizioni che, nel tempo, sono andate peggiorando. Ora l'Arpa intende estendere il monitoraggio anche all’esterno del sito dell'ex-Selca, per verificare se quella contaminazione si sia estesa anche ad altre zone limitrofe e, sopratutto, nei corsi d'acqua del torrente Allione e del fiume Oglio. Infatti, nelle acque oltre ai fluoruri è stato rilevato anche arsenico, che, con un valore riscontrato pari a 98 microgrammi/ litro, contro i 10 µg/l, risulta quasi dieci volte oltre i limiti di legge. Un quadro che, se paragonato con gli esiti dei controlli eseguiti nel 2017 e nel 2018, risulta decisamente peggiorato tanto che nella relazione dei tecnici dell’Arpa viene precisato che si ritiene necessario integrare la rete di monitoraggio con ulteriori piezometri. Il perdurare dello stato di contaminazione richiede infatti l’individuazione di ulteriori punti di monitoraggio all’esterno e a valle del sito su cui effettuare campionamento e analisi chimiche. Vista poi la quantità di veleni riscontrata, l'Arpa nella sua relazione ritiene urgente procedere alla messa in sicurezza delle acque sotterranee per garantire il contenimento degli inquinanti e bloccare la possibile contaminazione a valle dell'area contaminata. I tecnici intervenuti hanno anche documentato con fotografie, allegate poi al verbale conclusivo, che all’esterno dei capannoni, esposti agli eventi meteorici, sono presenti cumuli di rifiuti contenuti in big- bags (sacconi di tela tecnica omologati), di cui alcuni tagliati o in avanzato stato di deterioramento. Inoltre, i capannoni in alcuni punti presentano fori da degrado e corrosione da cui fuoriescono i rifiuti contenuti all’interno. Questo costituisce evidente elemento di rischio ambientale, che potrebbe aggravare la situazione di contaminazione delle matrici ambientali. Da tutto questo la relazione dell'Arpa conclude che è indifferibile la fase di rimozione dei rifiuti abbandonati e necessarie misure urgenti per impedire che le circostanze peggiorino.

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