YARA: CHIESTA L’ARCHIVIAZIONE SUL DEPISTAGGIO
La procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito in seguito alla denuncia presentata da Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Dunque non è emersa alcuna prova di un piano orchestrato allo scopo di depistare eventuali nuove indagini difensive sull’omicidio, rendendo volutamente inutilizzabile il Dna di “Ignoto 1”. Ad essere indagati frode in processo e depistaggio erano il presidente della Prima sezione penale del Tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo, e la funzionaria responsabile dell’Ufficio corpi di reato, Laura Epis. Le verifiche e i testimoni hanno permesso di accertare che non c’è mai stata la volontà di distruggere o danneggiare quei 54 campioni di Dna estratti dagli slip e dai leggings di Yara, e che hanno costituito la prova-principe. Era stato il giudice Petillo a disporre la confisca dei reperti, che erano così stati trasferiti dalle celle frigorifere dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove erano custoditi, ai locali della Procura di Bergamo e successivamente a quelli del tribunale di Bergamo, sprovvisti di spazi idonei alla conservazione. Se la difesa di Bossetti deciderà di opporsi alla richiesta di archiviazione con nuovi elementi, la palla passerà al gip di Venezia. Intanto, nei giorni scorsi la Cassazione, proprio in merito ai reperti, ha rinviato alla Corte d’assise di Bergamo le due questioni sollevate dai legali di Bossetti: l’accesso e l’analisi di 98 reperti, tra cui i 54 campioni di Dna, e il loro stato di conservazione dei reperti. La difesa aveva impugnato in Cassazione le decisioni di due Corti di assise. Per i giudici supremi avrebbe dovuto presentare opposizione alle stesse Corti. Dal canto suo l’avvocato Claudio Sanvagni scrive in un post su Facebook: “Al più presto la difesa farà conoscere il nome del nuovo consulente in tema investigazioni e criminologia cui si affiderà per la prosecuzione delle attività investigative nella ricerca del colpevole di questo terribile delitto”.
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