QUALINO DI UNA VOLTA RACCONTATO IN UN LIBRO
Vi si trovano aneddoti come quello che racconta delle donne che vendevano mazzetti di elleboro (che chiamiamo volgarmente bucaneve) da spedire in città o della cena dei gatti o della funzione dei sassi fra le viuzze strette del centro, ma anche tante altre informazioni per raccontare la vita di un paese di un tempo. "Qualì 'na olta" Qualino una volta (come eravamo) è il titolo di un libro pubblicato in queste settimane da Giacomo Cretti, il fornaio del paese, frazione di Costa Volpino che, grazie all'aiuto dell'amico e storico Giacomo Goldaniga che con il Cretti aveva già dato vita negli anni scorsi al racconto della storia di Padre Paolo, zio del nostro. L'idea è nata al fornaio durante il lockdown e nei lunghi mesi della pandemia ha preso forma con la raccolta del materiale, con gli appunti scaturiti dai ricordi. Nello scorrere delle immagini - dice Cretti nell'introduzione – ho rivisto i torchi, i forni, la tabaccheria, la scuola" e poi li ha cercati e raccontati. Il volume, corredato anche da numerose fotografie, è uno spaccato della vita di un tempo del piccolo borgo bergamasco con le sue peculiarità, le sue belezze nascoste. E' un lavoro – come dice Ermanna Cretti nipote dell'autore nella premessa – che porta gli anziani a rivivere i tempi passati, agli adulti una conoscenza più approfondita del paese e per i giovani di conoscere la propria storia. Il paese viene raccontato attraverso la sua architettura, ma anche attraverso i mestieri che si praticavano un tempo, attaverso alcune testimonianze; si racconta dei suoi amministratori e dei parroci, delle feste, dei suoi figli più illustri. Si scopre anche che vi sono in paese testimonianze archeologiche importanti, la storia delle chiese, la storia di pietre, fontane, involti e portoni e tante piccole curiosità che riescono certamente ad attirare anche l'attenzione di chi magari non è di Qualino.
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