TAFFERUGLI IN CARCERE, SFREGIATO AGENTE

Ancora un’aggressione all’interno del carcere di via Gleno a Bergamo. L’ultimo di una serie dove spesso a farne le spese sono gli agenti della Polizia penitenziaria che secondo Fns Cisl, "devono farsi carico delle mancanze di un sistema carcerario che, nel suo complesso, palesa diverse criticità". Quella accaduta domenica è stata una serata difficile per il personale, che ha dovuto sedare una serie di disordini scoppiati in almeno due sezioni dell’istituto. Risultato: un agente con un taglio da lametta, il poliziotto è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto soccorso. Non è chiaro quali siano le ragioni delle rivolte, ma dalle prime ricostruzioni parrebbe che l’aggressione sia nata da "banali motivi che detenuti facinorosi hanno cavalcato per mettere in subbuglio l’istituto". "Ad un mese dalla nostra ultima denuncia – ha sottolineato Toni Sole, segretario generale di Fns Cisl di Bergamo –, dobbiamo ancora fare i conti con una situazione sempre meno tollerabile. L’elevata presenza di detenuti, con punte di oltre il 152 per cento rispetto alla capienza tollerabile, e un organico di poliziotti penitenziari drammaticamente sottodimensionato (oltre il 20 per cento di unità in meno) sono il binomio drammatico di fattori che delineano il quadro in cui versa la struttura carceraria di Bergamo e che da anni sono oggetto di segnalazioni da parte del nostro sindacato". "Esprimo solidarietà e vicinanza all'agente ferito - scrive in una nota Alex Galizzi, consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Antimafia -. Manifesto grave preoccupazione per il sovraffollamento del carcere di Bergamo su cui peraltro incide la presenza di numerosi detenuti stranieri, molti dei quali potrebbero essere rimpatriati se il Governo vi provvedesse celermente."

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