DETENUTO AGGREDISCE 5 AGENTI
Prima ha dato fuoco alla sua cella, poi si è scagliato contro gli agenti in servizio nel carcere di via Gleno a Bergamo che erano intervenuti per spegnere le fiamme. Protagonista un detenuto, che è riuscito a ferire cinque agenti, tra cui il responsabile della Sorveglianza generale. Per tre di loro è stato necessario il trasferimento al pronto soccorso per contusioni e traumi, quindi dimessi con prognosi fino a 20 giorni. Ad un sovrintendente è stato necessario applicare il collare ortopedico. A comunicarlo è stato Ennio Pipola, segretario provinciale dell’Unione sindacati di polizia penitenziaria di Bergamo. Fortunatamente il carcere orobico è nuovo a questo tipo di episodi, nonostante non sia esente dalle criticità legate al sovraffollamento cronico dei penitenziari italiani. Tuttavia, per il segretario regionale dell’Uspp Gian Luigi Madonia quanto accaduto conferma che “il sistema penitenziario non ha più certezze e che in ogni istituto ormai gli agenti sono esposti a rischi di ogni genere. Un ennesimo episodio che genera stress ed effetti psicologici, oltre che quelli fisici, per il personale che, evidentemente, si sente solo ed indifeso. Nessuno, infatti, sembra voler prendere sul serio il fenomeno delle aggressioni all’interno delle carceri affrontando seriamente il problema, legiferando affinché il personale possa operare in sicurezza e sia dotato dei necessari strumenti di difesa, idonei proprio per evitare di finire tutte le volte al Pronto Soccorso, solo per aver svolto il proprio dovere per lo Stato”. L’ accaduto è stato stigmatizzato anche dalla Cisl, che denuncia un aumento della tensione anche nelle carceri bergamasche, arrivata “ai massimi livelli. Se non è ancora degenerata in tragedia è stato grazie all’apporto degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria del reparto di Bergamo”.
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