UCCISO PER UN REGOLAMENTO DI CONTI
Il riconoscimento scientifico ancora non c'è ma gli inquirenti hanno pochi dubbi che il cadavere trovato nella Range Rover carbonizzata nelle campagne di Cologne sia quello di un kosovaro quarantenne residente da tempo in provincia di Brescia. Dell'uomo, infatti, che aveva in uso il suv bruciato, di proprietà di un suo connazionale 34enne, dove è stato trovato il corpo carbonizzato, non si hanno tracce da lunedì mattina ed il suo telefono suona a vuoto. A completare il quadro probatorio ci sarebbero i suoi precedenti: traffico di armi e droga di portata tale da essere nel mirino della DDA di Brescia, la direzione distrettuale antimafia che è stata immediatamente informata dei fatti. La procura intanto ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e sul corpo dell'uomo è stata eseguita l'autopsia che avrebbe dato risultati importanti per la ricostruzione del delitto. L'uomo sarebbe stato ucciso e poi dato alle fiamme. Le indagini, che non trascurano nessun particolare, vanno nella direzione del regolamento di conti. Il delitto non sembra essere stato commesso da dilettanti. Chi ha agito lo ha fatto con lucidità, sicuro del fatto suo: sapeva come disfarsi del cadavere e soprattutto sapeva dove lasciare l'auto per avere il tempo di fare le cose con calma e sapeva come abbandonare il luogo dove è stata data alle fiamme l'auto, senza farsi notare, tra filari di vite e campi di grano nelle campagne punteggiate da cascine sparse qua e là. La fuga, probabilmente a piedi, di chi è arrivato lì con la Range Rover sarebbe stata coperta proprio dalle colture; non è imporobabile che l'assassino poi abbia raggiunto qualche strada nei dintorni e se ne sia andato indisturbato. Gli inquirenti starebbero visionando anche le telecamere di videosorveglianza dei paesi litrofi per capire quale tragitto potrebbe aver fatto il suv e alla ricerca di altri movimenti ed auto sospette. Secondo gli inquirenti il delitto sarebbe stato pianificato con cura. La soluzione del giallo, sempre secondo chi sta conducendo le indagini andrebbe cercata in quanti potrebbero avere avuto una valida ragione per far sparire il kosovaro, magari per uno sgarro nei loschi traffici che gestiva. Ci sono ambienti, lo si sa bene, dove queste cose si pagano care. Le indagini proseguono e nelle prossime ore potrebbero esserci ulteriori novità. Intanto comunque si attende anche l'esame del DNA per avere la conferma ufficiale che il cadavere è proprio del 40enne che gli inquirenti avrebbe individuato come la vittima e di cui, come detto, proprio dal giorno del delitto si sono perse le tracce.
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