VIOLENTA RISSA A CHIUDUNO

Ennesima violenta aggressione quella andata in scena nella mattinata di giovedi a Chiuduno, per certi versi simile alla precedente rissa con sparatoria avvenuta cinque anni fa in centro a Trescore. L’episodio si è verificato dopo l’inseguimento tra due auto, una Fiat e una Mercedes, con a bordo i componenti di una famiglia di etnia sinti, residenti tra Gorlago e Trescore. I due veicoli si sono speronati. La Fiat è finita fuori strada, centrando uno dei paletti esterni del distributore; la Mercedes stava urtando la stazione di servizio, ma è riuscita ad evitare l’impatto e ha ultimato la sua marcia a distanza di alcune decine di metri. Il gruppetto si è affrontato con tanto di bastoni, coltelli, mazze da baseball, qualcuno dice di aver visto anche una pistola, a pochi metri dal luogo dove nel 2013 venne uccisa Eleonora Cantamessa, ginecologa di Trescore investita mentre stava soccorrendo un ferito in una rissa tra indiani. “Non abbiamo mai visto una cosa del genere, hanno raccontato i gestori della stazione di servizio. Anche i clienti che stavano facendo carburante se ne sono andati per la paura”. Una scena agghiacciante sotto gli occhi dei passanti. Fortuna vuole che nonostante le armi, l’atteggiamento aggressivo e le urla, non c’è stato nessun ferito. Sul posto sei pattuglie di carabinieri: i militari di Grumello del Monte stanno procedendo nelle indagini, insieme ai colleghi delle stazioni vicine, Calcinate, Sarnico, Trescore, e il Nucleo operativo radiomobile di Bergamo, con la polizia locale di Chiuduno in supporto. Presente anche il sindaco di Chiuduno. A fare da pacieri sarebbero stati due nomadi che hanno raggiunto il posto poco dopo. Quattro sinti residenti a Trescore e Gorlago sono stati denunciati. Le accuse sono danneggiamento, porto d’armi e minaccia aggravata. Uno dei denunciati era stato coinvolto anche nella sparatoria di Trescore nell’agosto 2017.

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