COTTARELLI ALL’EREMO DI BIENNO

Le ragioni dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi con cui facciamo i conti oggi, stanno nella rapida ripresa economica post Covid perché è stata una crisi economica dovuta a motivi sanitari, sconfitti i quali l’economia è tornata a crescere grazie ad un settore manifatturiero molto presente, ad un tessuto economico fatto di pmi flessibile e soprattutto ad una marea di finanziamenti stanziati dall’Unione Europea attraverso fondi come il NextGenerationEu o il Pnrr e attraverso l’intervento della Banca Centrale Europea; risorse con le quali lo Stato italiano ha sostenuto la spesa sanitaria del Paese e l’economia, finanziando casse integrazioni, bonus come quello del 110 e investimenti pubblici. L’economista Carlo Cottarelli, ospite all’Eremo di Bienno su invito dell’Ucid e di altre associazioni come il Linos e il Rotary Club e Assocamuna, ha spiegato ai presenti come la spinta data dai Governi e dalla Bce per uscire dalla crisi post Covid, sia stata troppo forte, immettendo troppo potere d’acquisto nell’economia, facendo crescere a dismisura la domanda rispetto all’offerta. Ora le banche devono intervenire. A questo scenario si è aggiunta la guerra in Ucraina che ha causato incertezza sulla fornitura di materie prime come gli idrocarburi o i cereali e l’aumento dei prezzi. La recessione prevista dal FMI, secondo il senatore Cottarelli sarà evitabile se il gas russo continuerà a fluire dalla Russia, anche se in misura minore, per questo il tema del tetto al prezzo del gas, davanti al quale Putin minaccia di chiudere i rubinetti, è così delicato. Questo sul breve periodo. Sul lungo periodo sarà fondamentale spendere bene le risorse, sempre europee, dal piano nazionale di ripresa e resilienza, più di 200 miliardi da spendere entro il 2026, per rinnovare la pubblica amministrazione, per incentivare l’innovazione, per investire nella crescita sostenibile, da investire nell’istruzione e nei servizi, per riformare la giustizia, insomma per fare crescere il nostro Paese.

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