ADDIO A ROBERTO MARONI, BOBO PER GLI AMICI

“Roberto Maroni, Bobo per gli amici, è stato l’interprete di quella voglia di cambiamento che sin dagli anni ottanta animava le comunità del Nord. Lo ha sempre fatto con intelligenza, competenza e grande professionalità. Lo ha fatto in modo tanto innovativo quanto efficace.” Con queste parole l’assessore regionale al bilancio Davide Caparini commenta la scomparsa dell’amico Roberto Maroni, con cui ha condiviso un’importante percorso di vita e di politica. L'ex Ministro dell'Interno, l'ex governatore lombardo ed ex segretario federale della Lega, si era ritirato dalla scena della politica nel 2021 per combattere un tumore a cui purtroppo alla fine ha dovuto arrendersi. Sposato con due figli, si è spento nella sua casa nel Varesetto all'età di 67 anni, lasciando un segno indelebile nel partito al quale ha dedicato la sua vita, la Lega, che aveva visto nascere con Umberto Bossi, cui si era legato negli anni '80 fino a diventarne il bracco destro; un partito che ha rappresentato al meglio delle sue forze come segretario federale dai toni moderati, federalista ma non secessionista che sapeva parlare alla gente. Roberto Maroni fu tra gli 80 leghisti che rappresentarono per la prima volta la Lega in parlamento nel 1992, poi diventato ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio nel 1994, ministro del Lavoro nel 2001 e ancora ministro dell'Interno nel 2008 sempre con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio. “Ha messo in galera decine di pericolosi mafiosi da decenni latitanti e combattuto la criminalità organizzata con la confisca dei beni che oggi sono diventati caserme, scuole, asili. Si è battuto per la certezza della pena e a lui dobbiamo l’introduzione del carcere obbligatorio per il reato di violenza sessuale e di pedopornografia. Ha fermato gli sbarchi bloccando le navi dei trafficanti di vite ancor prima che partissero stringendo accordi per il controllo delle coste con i paesi del mediterraneo. Da ministro del lavoro ha introdotto il superbonus per superare una riforma delle pensioni ingiusta e punitiva.  Ha voluto con se Marco Biagi con cui ha creato le moderne politiche per il lavoro per formare e reinserire i lavoratori lasciati per strada dai primi effetti della globalizzazione.” A commentare la scomparsa di Roberto Maroni, che dal 2013 al 2018 ha ricoperto il suo ultimo incarico politico come presidente della Regione Lombardia, in queste ore sono le tante personalità politiche che hanno lavorato con lui, dagli arbori della Lega, ai cambiamenti interni al partito in seguito alla battaglia che Maroni fece propria, contro ogni cerchio magico. "Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto". E' il commento che il leader della Lega Matteo Salvini ha affidato ai social. “Ha fatto la Lega ed ha avuto il coraggio e la lungimiranza di cambiarla, mettendola al passo coi tempi” è ancora il commento di Caparini che ricordato che a Maroni si devono decine di aiuti che anche alle aziende della Valle Camonica hanno significato continuare a vivere. “Grazie alle sue politiche sono tantissimi i lavoratori e le lavoratrici che hanno trovato un nuovo posto e che non sono stati lasciati soli quando lo perdevano. Amava la vallecamonica e la franciacorta che frequentava con la sua consueta riservatezza. Con te Bobo abbiamo scritto pagine importanti della politica e dell’economia di questo paese.”

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