EUROPEE E LE FORZE IN CAMPO

Tra meno due settimane, tra il 23 e il 26 maggio, la chiamata al voto di 500 mln di europei per per eleggere i 751 (saranno 705 dopo la Brexit) deputati del Parlamento europeo. Quale sarà il loro compito? Quello di fare le leggi come quelle sulla privacy, sul diritto d’autore, per ridurre i sacchetti di plastica o le emissioni di Co2, solo per citare alcuni esempi di leggi approvate negli ultimi 5 anni e di controllare, oltre al bilancio dell'Ue, l'operato delle altre istituzioni come la Commissione Europea che vigila sui trattati e redige le leggi, come il Consiglio europeo in cui i capi di stato e di governo dettato l'agenza politica e come il consiglio dell'Unione Europea dove i ministri approvano le leggi che i singoli Stati devono rispettare. Ma come è composto oggi il Parlamento europeo? Cioè, l'attuale Europa, al centro di tante polemiche, è frutto di quale governo? Dal 2014 alla guida c'è un governo di larghe intese tra il PPE che detiene il 29% dei seggi e che racchiude le forze moderate di centro e centrodestra tra cui FI e il partito dei socialisti e democratici S&D che detiene il 25% dei seggi in cui si ritrova, per l'Italia, il PD. Poi ci sono i conservatori in cui si colloca Fdi, ci sono i liberai tra i quali si ritrova + Europa di Emma Bonino, ci sono verdi, c'è il gruppo Eruopa della Libertà e della democrazia diretta in cui si ritrovano i 5 stelle e c'è il gruppo Europa delle nazioni e delle libertà in cui si ritrova la Lega. Ma come potrebbe essere composto il Pe di domani? La risposta dipenderà dal voto dei singoli Stati e dalle alleanze come quella ad esempio che sta unendo il partito di Macron ad alti partiti europeisti, come + Europa di Emma Bonino che puntano a creare insieme la terza forza nel Pe, che insieme ai popolari e ai socialisti e democratici, potrebbero rafforzare la componente europeista respingendo l'avanzata sovranista ed euroscettica di un altro nuovo gruppo, ovvero l'Alleanza europea dei popoli e delle nazioni, frutto di nuove alleanze quello nato tra il partito di Matteo Salvini con altri partiti patriottici di destra. Il 26 maggio in Italia gli elettori si troveranno davanti ad una scheda elettorale con 16 liste. Solo quelle che supereranno il 4% otterranno dei seggi nel Parlamento e questi seggi verranno distribuiti tra i singoli candidati in base ai voti che otterranno in ogni circoscrizione. Infatti l'elettore può indicare da una a tre preferenze di nomi, tra i candidati presenti in ogni lista. Ma la domanda da porsi, oltre a come si vota, è perché si vota? Dalla risposta a questa domanda dipende l'affluenza che è in calo costante dal 1979 ad oggi. La risposta sta nelle grandi sfide, come l'economia, l'energia, la sicurezza, l'immigrazione o i cambiamenti climatici, che richiedono un'unione basata prima di tutto sul rispetto condiviso dei diritti fondamentali dell'uomo e della democrazia.

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