SEQUESTRATE DUE TONNELLATE DI MARIJUANA

Considerevole bottino per il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Brescia che, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura Distrettuale, ha sequestrato oltre due tonnellate di marijuana. L’ingente quantitativo di droga era stato coltivato in alcuni terreni di Bedizzole, nella bassa bresciana, da un’azienda agricola di proprietà di un agricoltore che, una volta trattata, la custodiva all’interno di tre capannoni presso la sua abitazione. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro diversi macchinari necessari per la lavorazione dello stupefacente come trituratori, centrifughe, essiccatori e sublimatori, nonché l’attrezzatura necessaria per il confezionamento del prodotto finito. Nel dettaglio, è stato portato alla luce un vero e proprio laboratorio di lavorazione della droga, costituito da macchinari e strumenti sofisticati, utilizzati inequivocabilmente da soggetti esperti nel campo chimico e botanico. Al riguardo sono in corso approfonditi accertamenti investigativi. L’agricoltore è stato invece denunciato -in attesa di giudizio - quale detentore, ai fini della successiva commercializzazione, della sostanza stupefacente. I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Chiari hanno invece tratto in arresto in flagranza di reato – nel corso di un controllo nel comune di Urago d’Oglio - due fratelli e una donna, convivente con uno dei due, sospettati del reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. All’interno del loro veicolo, nel vano del filtro dell’aria, sono stati infatti rinvenuti 35 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa 3 kg e mezzo. La perquisizione delle loro abitazioni ha poi consentito ai militari di rinvenire, nelle rispettive residenze dei fermati, altri 114 panetti dello stesso stupefacente, per un peso lordo di circa 11 kg. E ancora, presso l’abitazione dell’altro fratello, ad Antegnate, un bilancino di precisione, sottoposto a sequestro unitamente al complessivo dello stupefacente. I due uomini, a seguito della convalida, sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre la donna rimessa in libertà.

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