LA 'NDRANGHETA ALLUNGA LE MANI AL NORD

Le cosche della 'ndrangheta continuano ad allungare le mani al Nord. Carabinieri e Guardia di Finanza di Brescia, coordinati dal pm Teodoro Catanati hanno assestato un duro colpo ad un'organizzazione di matrice mafiosa radicata fra le province di Brescia e Bergamo e dedita a reati fiscali. Il guadagno facile e il riciclaggio di denaro sporco restano i principali obiettivi delle organizzazioni mafiose che hanno cambiato veste per infiltrarsi nel tessuto economico del nord. Frode fiscale e riciclo di denaro era anche il business dell'organizzazione. All'alba di questo martedì il Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri e il Servizio Centrale d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata e al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia della Guardia di Finanza hanno eseguito le misure cautelari per 13 bresciani. L'inchiesta ha riguardato altre 76 persone colpite da misure cautelari in carcere e ai domiciliari nelle province di Bergamo, Como, Varese, Monza, Roma, Chieti, Reggio Calabria e Siracusa. Nella nostra provincia sono stati sequestri oltre 4 milioni di euro profitto dei delitti in materia di evasione di imposte sui redditi ed I.V.A.. Contestualmente, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 66 persone accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni, estorsioni, usura. Le indagini hanno visto grande collaborazione fra le Direzioni Distrettuali Antimafia di Reggio Calabria e di Brescia coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, ed hanno permesso alle due Procure di scoprire nuovi equilibri della cosca Bellocco nel Nord Italia, principalmente legate all’infiltrazione dell’economia legale. Le indagini che riguardano Brescia hanno permesso grazie ad un'articolata indagine partita nel 2018 e portata a termine dal Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri di confermare l’operatività di una articolazione della cosca “BELLOCCO” di Rosarno (RC) nelle province di Brescia e Bergamo. Le attività investigative hanno permesso di individuare nella figura di Umberto Bellocco, 39enne già condannato in via definitiva nel 2009 per associazione mafiosa nell’ambito dell'indagine ‘Nduja e nipote dell’omonimo storico capo della cosca rosarnese deceduto nel 2022, l’elemento di vertice del nucleo operante in Lombardia. L'uomo, benché detenuto - avrebbe continuato a dirigere le attività illecite della consorteria. Sono stati pure individuati i terminali calabresi (stanziali a Rosarno) della struttura criminale lombarda i quali concorrevano nella gestione delle molteplici attività economiche di interesse del sodalizio realizzate prevalentemente tramite un imprenditore, operante tra Brescia e Bergamo nei settori edile e immobiliare.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori