"ULTIMO ATTO" INFILTRAZIONI MAFIOSE AL NORD

E' partito tutto dalla denuncia di un libero professionista bresciano strozzato dagli usurai che non ha ceduto alle minacce e alle pressioni dei suoi aguzzini ed ha deciso di denunciarli. Aveva chiesto aiuto economico dopo il lockdown ed era finito nelle mani di soggetti legati alla 'ndragheta che a fronte dei 50 mila euro prestati hanno richiesto 19 mila 500 euro di interessi oltre ai 45 mila già versati. La denuncia del bresciano ha scoperchiato un giro imponente di estorsioni ed usura di stampo mafioso. Dopo quasi un anno di indagini questo lunedì mattina sono scattati gli arresti; 16 le misure cautelari che hanno raggiunto altrettante persone nelle province di Brescia, Milano, Reggio Calabria, Cremona ed Ascoli Piceno. Ad eseguirle la Polizia di Stato, la Guardia di finanza i carabinieri su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia che ha coordinato le indagini. 14 le persone finite dietro le sbarre, due ai domiciliari. Sono state eseguite anche 20 perquisizioni, sono stati sequestrati oltre 77 mila euro. Le persone indagate devono rispondere a vario titolo di usura ed estorsione commessi con metodo mafioso. Le indagini, condotte dalla 1^ Divisione del Servizio Centrale Operativo della DAC, dalla Squadra Mobile della Questura di Brescia, dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, proiettate anche all’estero hanno accertato che le persone indagate hanno stretti legami con una cosca della 'ndrangheta tra le più potenti della piana di Gioia Tauro – la famiglia Facchineri - ed hanno accertato pure che questa ha profonde infiltrazioni nel tessuto economico bresciano. Il centro del business erano frodi fiscali, riciclaggio ed usura. L'attività degli investigatori diretta dal Sost. Procuratore della Repubblica Roberta Panico della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, unitamente ai Sost. Proc. Erica Battaglia e Sost. Proc. Carlotta Bernardini – ha permesso di documentare, nonostante il periodo di lockdown, nurerosi episodi di intimidazionii, estorsioni, accordi e pagamenti usurari, vere e proprie vendite di denaro. Se gli usurati non pagavano o saldavano le rate in ritardo venivano vessati, minacciati. Le indagini – che sono ancora in corso - hanno portato anche a scoprire società cartiere che attraverso l'emissione di fatture false hanno assicurato giri di decine di milioni di euro in favore di imprese locali. In questo modo le imprese mafiose inquinano l'economia pulita, si infiltrano e la scalzano ed è per questo che è importante che gli imprenditori onesti che finiscono nelle mani di queste persone denuncino. Rispetto a questa inchiesta sono 4 quelli per cui si stanno organizzando misure di prevenzione e sicurezza.

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