SANTA LUCIA: RINNOVATA LA MAGIA

Il sogno è continuato nella tradizione, accendendo la notte delle meraviglie, la più lunga dell’anno, trascorsa nel dormiveglia, in attesa dell’alba che sembrava non arrivare mai. Così anche quest’anno Santa Lucia, la più amata a Bergamo e provincia abbandonati mandarini, arance e caramelle di zucchero, tradizionali doni di una passata giovinezza, ha voluto esaudire le tante richieste pervenute, compresa quella fatta da alcuni bambini: salutare i loro nonni in paradiso dopo quanto accaduto nel periodo della pandemia. Accolta come tradizione con un bicchiere di latte e una manciata di fieno per l’asinello, il sogno di carta è divenuto realtà. Migliaia le letterine nella chiesetta dedicata alla Madonna dello Spasimo in via XX Settembre a Bergamo, depositate ai piedi della Santa. Accanto alle più fantasiose richieste, agli immancabili giocattoli, dolci e caramelle, in alcune letterine lasciate aperte si leggeva la commovente richiesta di far scomparire questo virus tanto cattivo, visto come un mostro invisibile, in modo da tornare presto alla normalità. Ogni letterina iniziava con “Cara Santa Lucia” e a seguire una lista di desideri, racconti di vita familiare e la voglia di essere più buoni e vicini a chi soffre. In alcune di queste anche il racconto dei preparativi della “notte più lunga”: la sera del 12 dicembre sullo zerbino o sotto l’albero tutto pronto con latte e biscotti, ma anche fieno e carote per l’asinello e qualcuno poi ha voluto aggiungere torte e caffè per aiutare Santa Lucia a rimanere sveglia tutta la notte e portare a termine il suo compito. Missione compiuta e rimandata la prossimo anno, con qualche interrogativo da parte dei più grandicelli, del tipo: “ ma tu dove abiti?”, “Perché scappi via? Vogliamo vederti, vogliamo toccarti, vogliamo ringraziarti”, “Ma è vero che esiste l’aldilà? Scrivimi la risposta, grazie”.

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