NIKOLAJEWKA RICORDATA IN VALGANDINO
Un momento di intenso ricordo ha unito nella serata di mercoledì 25 gennaio i Gruppi Alpini della Val Gandino (zona 15 Ana) che in piazza Vittorio Veneto a Gandino hanno celebrato l'80 anniversario della battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943. Un evento tragico, ma che di fatto aprì ai soldati italiani la via della salvezza nella ritirata di Russia durante la seconda guerra mondiale. Davanti al monumento che celebra i caduti di tutte le guerre c'erano decine di alpini dei gruppi di Gandino, Leffe, Casnigo, Peia e Cazzano S.Andrea. Con loro Giovanni Battista Colombi, coordinatore ANA di zona, i sindaci Filippo Servalli (Gandino), Marco Gallizioli (Leffe), Enzo Poli (Casnigo), Silvia Bosio (Peia) e Sergio Spampatti (alpino, Cazzano S.Andrea), rappresentanti dei gruppi del territorio e semplici cittadini. Davanti alle lapidi, a fianco dei gagliardetti c'erano, posti su un cuscino portato dai rispettivi congiunti, i cappelli di molti alpini "andati avanti". Le note dell'inno di Mameli hanno introdotto il momento celebrativo, durante il quale è arrivata la testimonianza di Tommaso Sceppacerca, giovane studente milanese, che ha raccontato la storia del nonno gandinese Giuseppe Capriata, capitano del Corpo d'Armata alpino nella Battaglia di Nikolajewka. La storia di Capriata è stata oggetto di una articolata ricerca poi presentata in serata nell'Auditorium della Biblioteca Civica. Giuseppe Capriata, gravemente ferito a Nikolajewka, fu salvato dal proprio attendente Vincenzo Nodari, pure gandinese di Cirano, che lo caricò su una slitta riuscendo a sfuggire al fuoco nemico. Una figura, quella di Capriata, molto conosciuta in Val Gandino: fu infatti uno dei fondatori della locale Delegazione della Croce Rossa Italiana. Le note della canzone "Io resto qui", dedicata alla Ritirata di Russia, hanno chiuso la serata dopo la benedizione impartita da don Ferruccio Garghentini, parroco di Gandino.
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