GLI EQUILIBRI DEL CENTRO DESTRA
Il voto dimostra il radicamento territoriale del centrodestra che ha sempre vinto le elezioni regionali dal 1995 in poi, cioè da quando i cittadini votano direttamente il presidente della regione. Negli ultimi trent'anni è stato eletto presidente per quattro volte consecutive Roberto Formigoni, poi Roberto Maroni e ora per il secondo mandato Attilio Fontana. Il voto di questa tornata elettorale però, cambia gli equilibri all'interno della maggioranza, con Fdi che acquisice peso nel consiglio regionale e anche nella giunta, dove il partito di Giorgia Meloni reclamerà diversi assessorati. Un voto che giunge a pochi mesi dal nuovo Governo, troppo prematuro per rappresentare un banco di prova per il lavoro svolto fino ad oggi, ma comunque una riconferma della fiducia della gente cui ora il partito deve una dimostrazione di responsabilità, cui sono chiamati in primo luogo i nuovi consiglieri regionali eletti, come Diego Invernici, l'ex sindaco di Pisogne che è uno dei due camuni che hanno trovato posto nel consiglio regionale. A cedere a Fdi lo scettro del primo partito alla guida della Regione, la Lega che nel 2018 portò Fontana a raccogliere l'eredità lasciata da Roberto Maroni e che intende tenere salda la guida della Regione facendo valere il 16% ottenuto che non rapprpesenta una battuta d'arresto per il partito di Matteo Salvini, che si salva quindi dai contraccolpi che un voto in linea con le elezioni politiche avrebbe potuto avere sul partito. La Lega infatti porta a casa un buon risultato e quindi rinsalda l'alleanza e tiene a bada le tensioni interne, come commenta l'assessore regionale uscente il camuno Davide Caparini che torna in Regione per continuare a rappresentare il territorio camuno e bresciano.
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