AUTONOMIA, IL 22 OTTOBRE IL REFERENDUM
Questo lunedì 29 maggio a Cremona, il presidente della Regione Roberto Maroni ha firmato il decreto per indire il referendum sull'autonomia che quindi chiamerà alle urne i lombardi che con il loro voto potranno dare mandato ufficiale alla Regione di contrattare con lo Stato centrale, maggiore forme di auontomia soprattutto intesa come autonomia fiscale. Con la firma di decreto viene ufficializzata la data del referendum: il 22 ottobre si voterà dalle 7.00 alle 23.00. A ricordare i vantaggi in termini economici per il territorio bresciano, è l'assessore regionale bresciana Simona Beccalossi: "Il residuo fiscale della provincia di Brescia, ovvero la differenza tra i soldi mandati a Roma dal territorio e quelli che poi sul territorio tornano sotto forma di servizi o risorse, ammonta a 5 miliardi di euro, su 54 miliardi complessivi della Lombardia. Ogni cittadino della provincia di Brescia, che sia neonato o novantenne, regala ogni anno allo Stato 4.000 euro di tasse in piu' del dovuto". Per la Valle Camonica si parlerebbe di 800 milioni di euro all'anno di risorse inviate a Roma e non più tornate. L'esempio per l'assessore alla sicurezza riguarda i fondi per la sicurezza urbana. Regione Lombardia ha finanziato quest'anno, con 7,6 milioni di euro, 253 progetti presentati dai comuni, 140 di videosorveglianza e 113 relativi a nuovi strumenti per gli agenti delle polizie locali. Erano tuttavia arrivate 634 domande di finanziamento per un totale richiesto di 17 milioni. Con l'autonomia fiscale – afferma la Bordonali -saremmo riusciti a coprire tutte le domande. “Autonomia non vuol dire secessione.” E' il commento dell'assessore regionale bresciana Viviana Beccalossi che ricorda che “in un quadro di unita' nazionale, e' giusto e doveroso che le Regioni siano autonome nel gestire certe competenze e soprattutto le proprie risorse economiche.” Un esempio – afferma l'assessore al Territorio - è quello delle risorse in tema di dissesto idrogeologico: l'80% dei finanziamenti statali vengono destinati al Sud e il 20% al Centro-Nord. Senza valutare le reali necessita' dei territori. In attesa del referendum sull'autonomia la Regione sta cercando di tamponare la crisi degli enti locali, accollandosi la gestione delle strade provinciali più costose nella nuova Rete Stradale Lombarda e sostenendo i comuni con nuove risorse. Durante la giunta di 29 maggio, come ha spiegato l'assessore regionale all'Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia - la Regione ha deliberato nuove risorse per i Comuni virtuosi, autorizzandoli a fare spese che, diversamente, sarebbero bloccate dalle regole del pareggio di bilancio, il vecchio 'Patto territoriale'". Il provvedimento mette a disposizione degli enti locali 10 milioni di euro e rappresenta per i Comuni una vera e propria boccata d'ossigeno. Possono beneficiare del provvedimento i Comuni sotto i 1.000 abitanti e quelli tra i 5.000 e 10.000 per richieste di progetti esecutivi e, piu' in generale in base alle priorita' previste dalla Giunta in accordo con Anci.
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