REFERENDUM AUTONOMIA, VANTAGGI ENORMI

Il residuo fiscale, ovvero la differenza tra le entrate preseda un territorio e le risorse che per quel territorio vengono poi spese, per i cittadini lombardi è di 5.800 euro a cittadino, neonati e ultracentenari compresi. 56,49 miliardi di euro che arrivano allo stato annualmente in più di quanto poi sul territorio lombardo effettivamente tornerebbe in termini di risorse e servizi. I calcoli del sito ScenariEconomici.it a partire da dati RGS ed ISTAT 2012, sono stati fatti confrontando le Entrate Complessive Regionalizzate (fiscali e contributive) e le Spese Complessive Regionalizzate (escludendo quelle per Interessi). A tradurre questi dati sul territorio camuno, è il parlamentare della Lega Nord Davide Caparini: “per la sola Valle Camonica parliamo di più di 800 milioni di euro all'anno. Per intenderci, quanto il Bim introiterebbe nei pressomi 110 anni per i sovraccanoni sulle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche." Numeri che testimoniano l'urgenza per la Regione Lombardia di chiedere allo Stato maggiori forme di autonomia, una possibilità che la Costituzione prevede nel titolo V per le Regioni con i conti in ordine. Le opposizioni chiedono alla Regione di avviare la contrattazione sulle forma di autonomia con il Governo, senza passare dal Referendum, per risparmiare risorse, ma il presidente di Regione Lombardia invece vuole il mandato pieno dei cittadini lombardi per trattare con maggiore efficienza con Roma. Quindi il 22 ottobre, ci sarà la chiamata alle urne per il referendum consultivo per l'autonomia e per lasciare, sui territori, le risorse prodotte dai territori stessi.

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