IL CERUTI CAMUNO A BRESCIA

Fu soprattutto ritrattista e pittore di scene ma affrontò in alcune esigue opere anche il tema religioso. Ed è a questo filone della produzione di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto che è dedicata la mostra "Ceruti sacro e la pittura a Brescia fra Ricci e Tiepolo" aperta fino al 21 maggio al museo Diocesano che l'ha organizzata in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, col patrocinio e il sostegno della Diocesi di Brescia, della Fondazione Brescia Musei, della Fondazione Comunità Bresciana, della Parrocchia di Gandino, col contributo di Fondazione Cariplo, curata da Angelo Loda con la collaborazione di Federico Troletti. Dieci le opere del Ceruti, tre provenienti dalla Valle Camonica dove il nostro arrivato a Brescia da Milano negli anni 20 del '700 ebbe in alta Valle le prime commesse. Il percorso espositivo è introdotto da trenta dipinti sacri dei principali artisti bresciani e bergamaschi dei primi del '700 con cui le opere del Pitocchetto entrano in dialogo, come l'ovale della Madonna con bambino del Musei Lechi di Montichiari, un Ceruti già avanti con gli anni che guarda ai maestri veneziani del tempo. La mostra è aperta tutti giorni tranne il mercoledì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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