RALLENTANO LE SORGENTI OROBICHE
E’ una situazione identica allo scorso anno, ma con due mesi di anticipo e questo è molto preoccupante. Sotto stretta osservazione 24 ore su 24, grazie alla tecnologia, la gran parte dei 1.371 serbatoi di Uniacque, collegati alle sorgenti. Un primo campanello d’allarme scatta nel momento in cui il bacino fatica a riempirsi e qual punto bisogna intervenire con provvedimenti che limitino i consumi. Qualche episodio si è già verificato lo scorso weekend. Venerdi scorso Uniacque, che gestisce il servizio idrico integrato in 213 Comuni, ha chiesto a sei di questi (Albino, Alzano Lombardo, Gandellino, Nembro, Oneta e Valbrembilla) di emettere ordinanze di contenimento dell’utilizzo di acqua in alcune vie o località del territorio, alimentate spesso da piccole sorgenti che stavano dando segni di affanno. Altri 36 Comuni sono monitorati con un livello di attenzione «elevato» per «possibili criticità a breve». Particolarmente difficile la situazione nelle sorgenti montane. Purtroppo in questi mesi di pioggia e neve se ne sono viste ben poche: la piovosità media del 2022 è stata di soli 587 millimetri, contro una media 2014-2021 di 1.250 millimetri. La speranza è in qualche precipitazione, ma bisogna augurarsi anche che sia di entità moderata, costante e regolare, per consentire al terreno (secco) di trattenerla ed evitare che tutto scivoli a valle. Per quanto riguarda la sorgente Nossana, la principale del nostro territorio, che serve anche la città di Bergamo e l’area dell’hinterland, si riescono oggi a prelevare circa 600 litri al secondo. Fino a due anni fa si raggiungeva il massimo autorizzato, 800 litri al secondo. Idem per Algua, passata dai 430 litri al secondo del 2020 ai 320 attuali, e Costone, che rende disponibili 176 litri al secondo, a fronte dei 257 di tre anni fa. Queste fonti non sono oggi motivo di preoccupazione, ma è chiaro che l’attenzione resta costante.
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