I FIORI IN CUCINA

I fiori non possono essere soltanto una decorazione per rendere più belli i piatti proposti nelle cucine e nei ristoranti, ma possono anche essere un ingrediente capace di conferire al piatto sapori e proprietà particolari. Un tema sviluppato in Valle Camonica negli anni dal Concorso ideato e realizzato da PromAzioni 360 di Loretta Tabarini Un Fiore nel Piatto e che è stato approfondito nei giorni scorsi da Presidente di Ristoratori della Tavolozza di Sanremo, organizzatore del festival della cucina con i fiori di Alassio, e giornalista enogastronomico Claudio Porchia che su invito di Promazioni, del Comune di Darfo e della Comunità Montana, ha tenuto quattro lezioni, rivolte agli studenti dell’Istituto Olivelli Putelli di Darfo, agli chef, pasticceri e ristoratori della Valle Camonica e agli studenti del CFP di Ponte di Legno, sull’utilizzo dei fiori in cucina, per arricchire, innovare, creare nuovi patti. I fiori da utilizzare in cucina devono essere coltivati biologicamente, non sono quelli acquistati dal fiorista per intenderci, ed è bene studiare la materie e non improvvisare, ma se adeguatamente impiegati in cucina, possono dare origine a sapori nuovi e allo stesso tempo antichi.  I ristoratori anche delle provincie di Bergamo e Brescia da qualche anno si stanno cimentando in piatti a base di fiori commestibili e sono pronti anche quest’anno a partecipare al concorso Un Fiore nel Piatto. In Valle Camonica, gli ingredienti in questo senso, non mancano.

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