CHIESTI 21 ANNI PER L’OMICIDIO DI MORENGO
Chiesta la condanna a 21 anni di reclusione per Sandra Fratus. La 51enne compagna del trentenne Ernest Emperor Mohamed, che la notte tra il 25 e 26 novembre dello scorso anno sferrò un unico fendente al petto, risultato essere fatale, durante l’ennesima aggressione subita in casa a Morengo. In aula, davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Giovanni Petillo è emerso il racconto di una relazione in cui non mancavano gli episodi di violenza. In un contesto dove si faceva anche uso di stupefacenti. Fratus, la 51enne in carcere a Bergamo, quella sera ha agito «per legittima difesa»: è invece la lettura dei suoi avvocati. Dai banchi della difesa è stata quindi invocata l’assoluzione per la donna che «non voleva uccidere la persona che amava e ama tuttora», ha rimarcato uno dei legali. Unico teste a processo, il figlio della donna, che è stato il primo a intervenire la sera dell’omicidio. Il giovane ha detto che non approvava la loro relazione e ha riferito d’aver visto l’uomo colpire la madre con un pugno. E inoltre delle continue liti della coppia e del fatto che lei non avesse mai voluto denunciarlo «perché era innamorata e non voleva gli succedesse qualcosa». Il figlio, quella sera, era arrivato a casa dopo la sua telefonata intorno alle 23.30. Il compagno era seduto a terra, la testa poggiata sul divano. Lei che gridava disperata. Il giovane ha chiamato i soccorsi e con la donna hanno cercato di rianimarlo, fino all’arrivo del 118 e poi dei carabinieri. La donna, nella sua requisitoria ha subito confessato quanto commesso. Era pentita e sconvolta dal dolore. Un dolore manifestato anche in aula. Le indagini hanno confermato che, negli anni, la donna fosse ricorsa per almeno sei volte alle cure del pronto soccorso. E anche quella sera, aveva addosso segni di percosse. Per l’accusa, comunque, non si tratta di legittima difesa.Il 14 giugno sono previste eventuali repliche, poi è attesa la sentenza.
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